L’iPhone 5S può attendere: i 'vecchi' Melafonini tirano ancora
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L’iPhone 5S può attendere: i 'vecchi' Melafonini tirano ancora

Quasi la metà degli smartphone venduti da Apple sono iPhone 4 e 4S, ancora molto apprezzati soprattutto nei mercati emergenti. Ma per riportare gli utili alle stelle servono nuovi prodotti

Ci sono due dati piuttosto interessanti che emergono dalla lettura dei risultati dell’ultimo trimestre Apple . Il primo è che il segmento dei PC e dei post-PC mostra segni di sofferenza: la società di Cupertino ha piazzato nell’ultimo quarto 3,8 milioni di Mac (-7% rispetto al 2012) e 14,6 milioni di iPad (-17%). Il secondo è la tenuta, al di là delle aspettative, dell’iPhone. Sono stati oltre 31 milioni gli smartphone venduti fra aprile e giugno, il che significa un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Insomma, malgrado una certa saturazione di mercato e l’arrivo sugli scaffali di concorrenti sempre più agguerriti (come il Samsung Galaxy S4, il BlackBerry Z10, l’HTC One e l’Lg Optimus G), il Melafonino dimostra di essere ancora in grande spolvero. Merito dell’iPhone 5, certo, ultimo aggiornamento dello smartphone secondo Cupertino, ma non solo. Analizzando nel dettaglio i dati di vendita si scopre infatti che anche l’iPhone 4 e l’iPhone 4S restano ancora apprezzatissimi.

UN IPHONE SU DUE È "STAGIONATO"
Quasi la metà degli iPhone venduti nel mondo (il 48% per l’esattezza) sono infatti modelli con un età anagrafica di almeno 21 mesi. La politica commerciale di Apple – che come noto mantiene un vita anche le “vecchie” linee di prodotto a un costo ribassato – si sta quindi dimostrando efficace, soprattutto nei Paesi emergenti. In India, ad esempio, le vendite di iPhone sono salite del 400%, in Turchia e Polonia del 60%.

Il fattore prezzo ha certamente il suo peso, soprattutto nei mercati sussidiati dagli operatori (negli USA, ad esempio, l’iPhone 4S è proposto a 99 dollari con un contratto di abbonamento di 2 anni, l’iPhone 4 è addirittura gratuito) ma non è l’unica leva: la strategia sulle catene retail (specie in quei paesi – vedi Russia – nei quali gli accordi con i carrier sono marginali) e i programmi di trade-in che sfruttano i terminali usati, ricondizionati e rivenduti a basso costo, si stanno rivelando altrettanto efficaci, fa notare Erica Ogg su GigaOm .

MA GLI UTILI NON TORNANO
Se il beneficio in termini di vendite è evidente, non altrettanto si può dire per ciò che riguarda il profitto. La richiesta massiccia di iPhone datati ha infatti abbassato di circa 27 dollari (pari al 4% del valore del 2012) lo scontrino medio per l’acquisto di uno smartphone della Mela. Ecco perché nel terzo trimestre di quest’anno, l’utile netto di Apple è sceso a 6,9 miliardi di dollari (contro gli 8,8 dello scorso anno), un risultato che per una società che ha sempre professato il suo credo nei margini, non è certo entusiasmante.

Insomma se l’attuale lineup Apple – iPhone 4, iPhone 4S e iPhone 5 – è ancora molto redditizia in termini di fatturato, sul fronte della profittabilità la società di Cupertino può e vuole fare meglio. L’erede di Steve Jobs, Tim Cook, ha recentemente dichiarato che in autunno arriveranno nuovi dispositivi estremamente affascinanti: uno sarà di sicuro il nuovo iPhone 5S , l’altro potrebbe essere lo smartwatch di cui si parla da tempo. Basteranno per riportare gli utili della società (e la fiducia degli investitori) ai livelli dello scorso settembre ?

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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