Imu seconda rata, ecco i nodi da sciogliere
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Imu seconda rata, ecco i nodi da sciogliere

Il Consiglio dei ministri ha rinviato a martedì ogni decisione sulle coperture, e manca ancora un accordo sui terreni agricoli

La battuta potrà apparire scontata, ma purtroppo è quanto mai azzeccata: la telenovela Imu continua. Si è infatti risolto nel nulla il Consiglio dei ministri che oggi avrebbe dovuto finalmente fare piena chiarezza sul destino della seconda rata dell’imposta sugli immobili. Una vicenda che, tra polemiche, scontri e annunci,si trascina ormai da sei mesi. E così ancora non è dato sapere ai contribuenti chi e quanto dovrà pagare questo benedetto saldo della tassa sugli immobili fissato inderogabilmente per il 16 dicembre.

Lo scoglio contro cui continua ad arenarsi il governo è quello delle coperture da trovare per cancellare in maniera totale la tassa su tutte le abitazioni principali. Nelle scorse ore erano circolate varie ipotesi circa le risorse da mettere in campo per coprire il buco da 2,4 miliardi di euro che si aprirebbe annullando il secondo versamento dell’Imu sulle prime case. D’altronde però si tratta di un impegno che il governo ha preso pubblicamente più volte, e anche lo stesso presidente del Consiglio Enrico Letta ha ribadito ancora oggi nel corso di una conferenza stampa, e dunque indietro non si torna. E vediamo allora quali sono le coperture individuate finora.

Le indiscrezioni più accreditate annunciano che sarebbero stati trovati già circa 2 miliardi di euro. Il tutto grazie all’aumento degli acconti su Irap, Ires e Irpef. Una scelta questa che in passato ha già più volte fatto indispettire non poco le aziende chiamate a un sacrifico che qualcuno quantifica questa volta nell’ordine del 120-130%. Si tratta tra l’altro in maniera evidente di un artificio contabile, perché ovviamente quello che si rastrellerebbe in più in fase di anticipo verrebbe poi a mancare al saldo delle stesse imposte. Ma tant’è, i soldi servono ora e subito, e dunque via agli aumenti degli acconti.

Insieme ad essi si è parlato, e questa non sarebbe assolutamente una novità, anche di un ritocco alle accise sui carburanti. Ancora una volta dunque gli automobilisti verrebbero chiamati pesantemente a contribuire per ripianare i buchi del bilancio statale. A questo punto, come accennato, mancherebbero all’appello circa 400 milioni. E qui si apre il dilemma che chiama in causa il mondo dell’agricoltura. Secondo le promesse, più volte ribadite, dell’eliminazione della seconda rata Imu avrebbero dovuto giovarsi anche i terreni agricoli e le abitazioni rurali. Già in occasione dell’eliminazione della prima rata, il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo si era battuta affinché gli immobili in questione venissero ricompresi nel beneficio.

Ora la tentazione del governo, di fronte all’impossibilità di trovare altre risorse, sarebbe quella di tornare sui propri passi e far pagare invece agli agricoltori almeno la seconda rata dell’Imu. Sembra che questo sia stato tra l’altro uno dei nodi più duri da sciogliere e che alla fine si sia giunti alla decisione di rinviare il tutto a martedì prossimo, in occasione di un successivo Consiglio dei ministri. Insomma, il governo si è dato altri 4 giorni per sciogliere questa intricata matassa. C’è da chiedersi, e senza nessuna ironia dati i precedenti, se saranno davvero sufficienti. E intanto il 16 dicembre si fa sempre più vicino.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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