Imu seconda casa, come si paga il saldo 2013
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Economia

Imu seconda casa, come si paga il saldo 2013

Il termine per il versamento è fissato per il 16 dicembre, dopo che ieri i Comuni hanno pubblicato le aliquote definitive

E’ scattato il conto alla rovescia per il pagamento del saldo dell’Imu sulle seconde case e su tuti gli altri immobili soggetti all’imposta. Il termine fissato per legge per effettuare il versamento è il prossimo 16 dicembre, e dunque ci sono a disposizione solo sette giorni per fare i calcoli e provvedere a mettersi in regola.

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Le aliquote
Tempi dunque particolarmente stretti causati dalla lentezza con cui i Comuni hanno provveduto a loro volta a stabilire le aliquote definitive. Avevano tempo infatti fino al 9 dicembre per farlo, e molti sindaci in effetti si sono presi tutto il tempo a disposizione. Da oggi dunque i cittadini consultando i siti Internet delle amministrazioni locali o telefonando presso i relativi uffici amministrativi potranno conoscere la propria aliquota di riferimento. E per molti sarà una brutta sorpresa, perché la maggior parte dei Comuni ha deciso di portare a livello massimo la percentuale in questione,ossia fino al 10,6 per mille. E’ il caso, solo per fare qualche esempio, di Roma, Milano, Napoli, Bologna, Genova, Firenze e Catania. Secondo le rilevazioni dei Caf, mediamente si pagherà un’aliquota pari all’1 per mille, in ogni caso superiore a quello 0,76 per mille che era la quota minima stabilita dal governo nel 2012.

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Come si calcola l’Imu
Saranno circa 30 milioni le abitazioni interessate al versamento. Per determinare la somma da versare si parte sempre dalla rendita catastale, rilevabile dal rogito o da una semplice visura. Al valore della rendita si applica poi un valore moltiplicativo che varia a seconda del tipo di immobile. Per le abitazioni private sarà 160 con una maggiorazione del 5%, per uffici, banche e assicurazioni sarà 80 con maggiorazione sempre del 5%. E poi, per i negozi si applica il moltiplicatore 55 maggiorato ancora del 5%, mentre  per i terreni, agricoli e non, si applica il moltiplicatore 135 sul reddito dominicale maggiorato del 25%. Infine per opifici, alberghi e teatri il moltiplicatore sarà pari a 65 con maggiorazione del 5%.

Al valore che si otterrà da questo calcolo si applicherà l’aliquota di riferimento che, come accennato, per le abitazioni di privati cittadini, potrà andare da un minimo di 0,76 per mille fino a un massimo del 10,6 per mille. A proposito dei calcoli in questione, i Caf lamentano il fatto che i tempi così ristretti potrebbero inevitabilmente portare ad errori. A questo proposito però ricordano anche che il Statuto del contribuente prevede che quando sia l’amministrazione pubblica a porre le condizioni affinché si possano verificare inesattezze, il Fisco potrà sì recuperare eventuali somme dovute e non versate, ma senza l’ulteriore onere di sanzioni e more.

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Come si paga
Per il versamento si dovrà utilizzare il modello F24 ordinario o semplificato oppure il bollettino postale, tenendo presente che l’F24 consente di compensare eventuali crediti con il fisco. Bisogna tenere ben presente che anche se il saldo da versare fosse pari a zero, si dovrà comunque compilare un F24. Su quest’ultimo andranno inseriti nel rigo “sezione Imu e altri tributi locali” il codice catastale del Comune dove sono situati gli immobili, il numero degli immobili stessi divisi per codice di tributo, l’anno di riferimento e ovviamente l’importo da versare.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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