Imprese: 50 idee per Milano
SERGIO OLIVERIO / Imagoeconomica
Economia

Imprese: 50 idee per Milano

Le proposte del presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca: "Se non vola la nostra città non vola l'Italia"

Milano metropoli d’Europa per il rilancio dell’economia italiana. Milano come StartUp town. La rivendicazione d’orgoglio del presidente di Assolombarda (5mila imprese rappresentate e 283mila lavoratori) Gianfelice Rocca, si associa a un piano strategico per i prossimi tre anni (2014/2106) che ha raccolto i consensi di imprenditori, ricercatori e top manager attorno a 50 progetti per “liberare l’energia del territorio, del suo capitale umano, del suo sistema di educational e delle sue imprese”. Se non vola Milano non vola l’Italia, dice Rocca. Deciso a far fruttare quel potenziale locale che ne fa il motore dell’intera Lombardia (a sua volta al Top con il 21% del Pil prodotto), la leader nella produzione manifatturiera italiana e un alto tasso di brevettualità.

Milano come Barcellona o Monaco, dunque, al centro dell'economia e libera dalla zavorra della burocrazia, della pressione fiscale e delle lentezze italiane che ne penalizzano la competitività. “Il pragmatismo imprenditoriale milanese, così vicino al metodo di pianificazione e di dedizione tedesca quanto a impegno e mentalità, si mette in gioco per non sprecare nel clima depressivo quel poco di ripresa che l’economia sta registrando ” dice Rocca. Insomma, la filosofia del Fare contro la protesta dei Forconi, ma con un comun denominatore: “L’attuale Legge di Stabilità rischia di diventare una Stabilità immobile” sottolinea infatti il presidente. E questo è sia un messaggio al premier Letta “perché tra le righe della normativa si legge un aumento delle tasse per i prossimi anni”, sia all’Europa “perché il debito italiano è uno dei più sostenibili, lo dicono gli studi internazionali, ma non si ripaga vincolando il Paese a rigidi parametri matematici bensì con la crescita, come hanno fatto gli Usa per uscire dalla crisi e come sta facendo il Giappone”.

I 50 progetti strategici di Assolombarda spaziano dalla tecnologia alla finanza, dalla cultura alla ricerca, dall’efficienza energetica alla managerializzazione delle imprese senza trascurare giustizia e sicurezza. Da segnalare ad esempio è l’idea di Milano Start Up town: una sorta di Hub della conoscenza dove le imprese possano respirare insieme, trovare le condizioni per svilupparsi, gli investimenti e interagire in modo da favorire la trasformazione delle idee e delle innovazioni in impresa. “Le imprese saranno invitate a collocarsi vicine, per affinità e obiettivi. Mentre altri progetti le aiuteranno nella crescita”. Ad esempio il sistema per i pagamenti che Assolombarda sta elaborando insieme con Università Bocconi: si tratta di un’autocertificazione di qualità, di una “green label” di stampo britannico che garantirà il buon pagamento tra privati entro i termini prestabiliti. E va da sé che tale certificazione aiuterà le imprese ad accedere al credito. “L’hub dello sviluppo potrà valorizzare eccellenze come la green economy, il design, la moda, la vocazione tecnologica che risiede nella storia dei politecnici, la forza del terzo settore e la sanità, che da sola vale in Lombardia il 5,5% del prodotto interno lordo con punte di grande eccellenza aprendo grandi opportunità allo sviluppo del settore delle scienze della vita” precisa ancora il presidente.

Ogni progetto e il suo stato di avanzamento, sarà monitorato mensilmente dall’Ufficio Studi di Assolombarda, che lo vincolerà al raggiungimento di obiettivi precisi a medio e lungo termine imponendo un metodo organizzato che non esclude la gestione dei fondi disponibili, mettendo a fattor comune sia quelli regionali che europei, nazionali o crowfunding compreso.

Ecco, la cabina di regia di Rocca si presenta così: consapevole del valore del capitale umano di cui dispone (le università milanesi competono ai primi posti a livello internazionale, la preparazione dei nostri ingegneri è invidiata all’estero e gli studenti 16enni sono tra i migliori secondo i parametri Pisa) e decisa a cogliere al volo l’opportunità di Expo, nel 2015 ma anche negli anni a venire. “Nel nostro progetto expo job ci sono idee per "l’inserimento lavorativo dei giovani in modo flessibile" spiega Rocca. E torna a far capolino il vecchio tema dell’articolo 18: un vincolo per le imprese che la moderna società economica non tollera più. "Il tasso di disoccupazione in Lombardia è oggi al 7,7 per cento, ma nel 2007 eravamo al 3,6. Purtroppo la debole ripresa attuale non fa prevedere una risalita dal punto di vista della creazione di posti di lavoro e questo non farà risalire entusiasmo e consumi - conclude Rocca - Ecco perché dobbiamo guardare al futuro con obiettivi non tattici, ma strategici. E Milano ha il dovere di dare l'esempio".

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

Scrivimi a: antbersani@alice.it

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