Il senso felice del lavoro? Design e architettura
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Il senso felice del lavoro? Design e architettura

Al Salone del mobile, dal 14 aprile, installazioni avveniristiche. E addirittura premonizioni dell'uffcio che verrà. Parla Marco Predari, presidente di Assufficio

Video artistici, sculture circondate da suoni, sensazioni; ma anche citazioni dell’architettura classica per riflettere su un nuovo approccio al progetto dell’ufficio, per trovare il senso del lavoro e dei suoi spazi.

Sarà tutto questo "A joyful sense at work", ovvero "Il senso felice del lavoro": un’installazione multicanale collocata (nel Padiglione 9 - Stand C06-C08) al'interno del Salone ufficio del prossimo Salone del mobile di Milano.

Non solo: per la prima volta assoluta "A joyful sense at work" proporrà uno sguardo anticipatore su quelle che saranno le nuove tendenze ancora al di là da venire, riferendosi a Workplace 3.0, il Salone ufficio 2017.

Tutto questo avverrà nel prossimo Salone del mobile, il grande appuntamento mondiale di settore osèpitato da Milano Fiera dal 12 al 17 aprile. Inaugurata giovedì 14 aprile  alla presenza di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, "A joyful sense at work" è un progetto di Cristiana Cutrona con Filippo Riniolo, Roberta Maddalena, Tommaso Melideo; il curatore artistico è Francesco Cascino.

Dice Marco Predari, architetto e consigliere delegato di Universal Selecta, società milanese leader nel settore delle partizioni di ufficio, nonché dal 2014 presidente di Assufficio: "Abbiamo realizzato il padiglione insieme con Federlegno, che ci ha accompagnato in questa provocazione. In quei 150 metri abbiamo concentrato tutto ciò che è l'evoluzione dell'ambiente per ufficio. Porteremo poi la nostra proposta ai grandi produttori americani, ai principali architetti, e alle grandi mostre e fiere di Chigao e Colonia. Abbiamo voluto anticipare il Salone 2017, ed è la prima volta: è un forte segnale di credo, di volontà".

La struttura si basa su tre cupole e vuole esprimere il senso delle tre diverse regioni del posto di lavoro: cioè concentrazione, condivisione e creatività. Nella prima cupola troviamo la proiezione che attraversa la dimensione privata, la casa, il nido ed i grandi spazi del pensiero, dalle biblioteche alle cupole bizantine, caratterizzate dal raccoglimento in se stessi.

La seconda cupola ospita invece l’installazione video, che ci fa ritrovare immersi nella dimensione pubblica: la piazza, le strade, i mercati, dove diversità s’incontrano e generano evoluzione. La terza cupola svela l’inaspettato che fa irruzione nei nuovi spazi del lavoro… è la soffitta di casa dove ogni bambino immagina un mondo, è la nave, il porto da cui ogni viaggio ha inizio. Sotto le cupole, le sculture amplificano l’esperienza fisica e metafisica della casa, della piazza, e del porto.

"L'installazione" dice Cristiana Cutrona "esprime un approccio che parte dall'ascolto dei bisogni e rimanda alla qualità della vita, all’approccio antropocentrico e a un nuovo umanesimo. Questo, per noi, è l'antropodesign".

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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