Il ruolo della personalizzazione e del passaparola. La case history di Nove25
Economia

Il ruolo della personalizzazione e del passaparola. La case history di Nove25

“Giò, che anello ti sei comprato?!?”. Entra un minuto dopo Tommy, suo fratello, con un anello uguale di dimensioni stratosferiche, ma con incisa l’iniziale del suo nome e gli dico: “anche tu?”. Le tendenze, soprattutto fra i …Leggi tutto

(Credits: Nove25)

Giò, che anello ti sei comprato?!?”. Entra un minuto dopo Tommy, suo fratello, con un anello uguale di dimensioni stratosferiche, ma con incisa l’iniziale del suo nome e gli dico: “anche tu?”. Le tendenze, soprattutto fra i giovani, mai come oggi sono in grado di diffondersi rapidamente grazie al passaparola alimentato all’ennesima potenza dai social network. I miei due nipoti più grandi sono per me un esempio ideale per capire cosa oggi è veramente trendy e cosa invece non lo è nella fascia 15-20 anni. Basta chiaccherarci un po’ per capire come le modalità di comunicazione tra coetanei si siano evolute e leggere tra le righe le tendenze in atto, alla faccia di ricerche di mercato da migliaia di euro… Nonostante la differenza di età tra me e loro sia di poco più di una decina di anni, oggi vanno di moda oggetti e “mondi” che ai miei tempi non lo erano.

Un esempio è il settore della gioielleria, sdoganato sempre più tra i giovani senza alcuna differenza di sesso, spinto anche da movimenti culturali/musicali molto diffusi come quello dell’Hip hop. Un fenomeno che dimostra quanto le nicchie specifiche e alcuni valori come la specializzazione funzionino bene. A Milano un punto di riferimento dove trovare gioielli e prodotti di qualità è Nove25; entrando nel negozio si capisce subito che la parola d’ordine per qualunque oggetto presente è personalizzazione.

Ho parlato con Davide e Roberto, fondatori insieme a Dario di Nove25, per capire come nasce una tendenza e analizzare gli elementi di crescita di un’attività:

Cos’è Nove25 e quando nasce?

Nove25 nasce nel 2004, quando mio fratello Roberto ed io (Davide), con l’aiuto di Dario (nostro cugino) abbiamo deciso di intraprendere questa avventura insieme. L’idea di partenza, alla quale restiamo sempre fedeli, è stata quella di creare un nuovo concetto di gioielleria, lontano dalle “doppie porte blindate” e dai “plateau in alcantara”, dove ragazzi come noi potessero entrare senza imbarazzi per farsi realizzare gioielli a loro più simili.
Il viaggio è partito da subito bene, tanto che dopo qualche anno abbiamo coinvolto nel nostro progetto alcuni amici fidati, che hanno creduto in noi pur arrivando da campi decisamente diversi, attratti dalla nostra energia.
Ora, dopo 8 anni, il nostro progetto continua a crescere così come il nostro gruppo, con l’ambizione di essere sempre più specializzato.

Com’è stata l’evoluzione dall’apertura del vostro primo spazio a oggi?

La spinta dei nostri clienti è stata molto importante.
Il nostro primo piccolo spazio (davvero piccolo, circa 4 mq) creava con il cliente un’atmosfera di complicità e intimità unica e avevamo il timore di perdere freschezza espandendoci. Invece questo passo ci ha aperto gli occhi, abbiamo realizzato che in spazi più ampi si possono semplicemente realizzare progetti più importanti, senza mai tradire l’idea con la quale ci siamo formati, aiutare a rendere il cliente artefice del suo gioiello.

Che tipo di formazione e competenze avevate prima di partire?

La nostra formazione era inizialmente limitata ad alcune esperienze in un laboratorio orafo.
Ciò che ha fatto la differenza è stata la tanta passione e la voglia, questo ci ha permesso di acquisire molto velocemente quella competenza che ci mancava.

Qual è il vostro valore aggiunto, su cosa avete puntato per differenziarvi?

Di sicuro la voglia di mettersi in gioco, l’entusiasmo nel superare le sfide anche più complesse e bizzarre, tuffandoci in ogni idea del cliente anche con un pizzico di sfrontatezza; spesso le richieste che sembrano più strane si rivelano le più divertenti e soddisfacenti.
Questo ci ha permesso di emergere e crescere professionalmente in tempi rapidi.
Il continuo confronto con veri e propri maestri orafi, che a Milano non mancano di certo, è stato altrettanto fondamentale.

A chi vi rivolgete, quali sono i principali acquirenti?

Quando pensiamo e progettiamo nuove creazioni, siamo noi i nostri primi clienti per immaginare come potremmo valutarle, recepirle ed eventualmente cambiarle.
La varietà della nostra clientela ci consente poi di muoverci in diverse direzioni permettendoci di dare sfogo alla nostra creatività senza dover per forza attenersi ad un particolare genere. Abbiamo un pubblico molto vasto ed eterogeneo, sicuramente a prevalenza femminile ma anche la clientela maschile non manca; anche per quanto riguarda l’età media della nostra clientela si spazia molto e va dai 15 ai 60 anni, con prevalenza di un pubblico compreso tra i 16 e 25 anni.

Cosa avete fatto per farvi conoscere?

Non abbiamo mai fatto pubblicità, ci siamo affidati solo al nostro lavoro.
Il passaparola ha giocato un ruolo fondamentale così abbiamo piacevolmente scoperto quanto un cliente soddisfatto ed entusiasta possa diventare coinvolto in un progetto ed essere più efficace di una qualsiasi azione promozionale.

Che ruolo hanno avuto i social network per ampliare la vostra clientela?

Sono uno strumento incredibilmente potente, permettono di superare i confini geografici e temporali con una facilità impensabile altrimenti.
Al momento siamo presenti su Facebook, Twitter e Instagram. Su facebook siamo presenti anche con Room 925, il nuovo concept store di abbligliamento appena aperto all’interno della seconda ala del nostro attuale negozio.

Quali sono le tendenze del momento? Con che materiali lavorate?

I temi più richiesti nell’ultimo anno sono sicuramente la collezione skulls e la collezione font composta da letterine in argento abbinate ad anelli, collane e bracciali che è diventata ormai da tempo uno dei nostri cavalli di battaglia. Lavoriamo prevalentemente con argento 925% e pietre dure, oro su richiesta e materiali alternativi come legno e plexiglass.

Qualche esempio di richieste curiose?

Richieste curiose tante, anzi… tantissime. Recentemente ci hanno richiesto un orecchio umano grandezza naturale in argento 925 per un regalo goliardico di laurea da parte di un gruppo di studenti oppure una realizzazione, sempre su richiesta, di un anello con un cranio di animale preistorico con tanto di zanne incorporate.

Collaborate con personaggi famosi?

Collaboriamo ormai da diversi anni con diversi cantanti della scena Hip hop italiana quali Club Dogo, Marracash, Entics e diversi altri. Tutti artisti con cui ci siamo divertiti a creare gioielli unici per concerti e video musicali. Abbiamo avuto la soddisfazione di avere clienti come Eros Ramazzotti, Syria,Marco Materazzi, Stefania Rocca , Melissa Satta e il suo fidanzato Boateng, El shaarawy, mister Tassotti, le veline Federica e Costanza, Aida Yespica, tutti arrivati in negozio tramite il passaparola di qualche loro amico, avendo sentito semplicemente parlar bene di noi.

Quali consigli dareste a chi vuole intraprendere una strada in proprio come voi e ai giovani?

- Studiare e pensare bene quello che si vuole e soprattutto quello che si è portati a fare.

- Non arrendersi alle prime difficoltà o delusioni che ci sono e ci saranno sempre.

- Mai illudersi di essere arrivati e continuare sempre a migliorarsi giorno dopo giorno.

- Un po’ di coraggio, un pizzico di incoscienza e sopratutto tanta tanta costanza

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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