I 6 settori dove è più facile trovare lavoro
Economia

I 6 settori dove è più facile trovare lavoro

Nei primi sei mesi oltre il 65% dei nuovi impieghi è stato creato nelle Pmi. I servizi battono l'industria

La "mini - ripresa" avrebbe (il condizionale è d'obbligo) portato 253.500 nuove assunzioni non stagionali nel primo semestre nei settori dell'industria e dei servizi, senza contare l'amministrazione pubblica e l'agricoltura. La cifra, che si ottiene sommando i nuovi posti di lavoro previsti nei primi sei mesi da 110.000 imprese di tutta Italia, è contenuta in un recente studio la CGIA di Mestre che si basa sulle indagini trimestrali dell'Unioncamere – Ministero  del  Lavoro.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la crescita occupazionale è a doppia cifra (+25,6 per cento) anche se questi numeri, per essere confermati, dovranno essere confrontati con i dati a consuntivo. Di seguito le tipologie di imprese e i settori in cui si sono creati più posti di lavoro nella prima metà dell'anno.

La carica delle Pmi

Ad assumere sono state soprattutto le imprese sotto i 50 dipendenti, quelle dove non si applica l'articolo 18: in 6 mesi avrebbero offerto un impiego (la CGIA di Mestre non specifica se "fisso" o a termine) a 149.000 persone, pari al 65 per cento del totale. La crescita in un anno è di quasi il 34 per cento in queste realtà rispetto al 19 per cento nelle medie imprese (fino a 250 dipendenti) e al 14 per cento nelle grandi.

Un sentiment, quello registrato dalla CGIA di Mestre, che trova una parziale conferma da un'altra indagine, effettuata questa volta dalla CNA su un campione di 20.500 micro o piccole imprese che impiegano 125.000 lavoratori: la crescita occupazionale nelle aziende a dimensione ridotta nei primi sei mesi è stata del 3,4 per cento (4.519 addetti) grazie al numero di assunzioni effettuate, con cadenza mensile, che è risultato costantemente superiore alle cessazioni.

In questo caso, a livello contrattuale la CNA sottolinea "la forte crescita del tempo indeterminato a tutele crescenti, e la riduzione dell'utilizzo delle altre tipologie" per effetto dei benefici derivanti dal Jobs act.

Commercio, turismo e servizi alla persona

Stando alle rielaborazioni della CGIA di Mestre, poco più di 164.000 persone (pari al 65 per cento circa del totale) avrebbero trovato un impiego presso il settore dei servizi. Di questi, 40.300 nel commercio come cassieri, commessi, magazzinieri e impiegati. Altri 29.710 sono andati a rafforzare il settore dei servizi alla persona: badanti, assistenti sociali, infermieri, ma anche massaggiatori, parrucchieri ed estetisti. Un po' meno (26.910) hanno trovato un impiego fisso nel turismo, settore dove però si fa ampio uso di mano d'opera stagionale: camerieri, cuochi, barman, addetti alle camere, reception.

Edilizia, meccanica e metallurgia

Nell'industria, invece, le previsioni della CGIA di Mestre dicono che i neoassunti non stagionali sarebbero poco meno di 89.500 (35 per cento circa del totale). La parte del leone l'avrebbe fatta il settore delle costruzioni: tra ingegneri, geometri, carpentieri, muratori, lattonieri e gruisti i nuovi occupati sarebbero 31.930; al secondo posto troviamo il settore meccanico ed elettronico (16.870), al terzo il metallurgico (10.380).

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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