Hyperfair: con l’avatar alla fiera globale
Economia

Hyperfair: con l’avatar alla fiera globale

Da una tecnologia nata al Politecnico di Milano e sviluppata a Lecco, un modello di eventi virtuali in 3D che puo' rivoluzionare il web-marketing

C’è spazio per un mercato globale delle fiere e degli eventi aziendali virtuali tramite il web?

Hyperfair
, una startup con sede a San Francisco e team di ricerca e sviluppo a Lecco, nata tre anni fa nell'acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, ha scommesso di sì. Nel bel mezzo della rivoluzione digitale che stiamo vivendo nascono ogni giorno prodotti nuovi, che stravolgono mercati e business model. Il prodotto di Hyperfair ha le caratteristiche per essere “distruptive”. Se riuscirà ad esserlo dipenderà non solo dalla sua piattaforma – che gli esperti considerano un unicum – quanto dalla capacità dell’azienda di creare consapevolezza su questo potentissimo strumento di marketing e fare tendenza globale tramite Silicon Valley. Il potenziale di crescita del mercato secondo tradeshowmarket.com e’ imponente: 18 miliardi di dollari entro il 2018.

Chi conosce la piattaforma degli ingegneri di Lecco la trova entusiasmante. Ricorda molto “Second Life”: la fiera si visita in 3D con un proprio avatar. Gli espositori hanno vero e propri stand virtuali, che consentono di dialogare coi visitatori e mostrare tutta la gamma dei prodotti. Le fiere virtuali sono navigabili via browser dal proprio ufficio, da casa, o da qualsiasi luogo si desideri, raggiungendo un pubblico internazionale, senza scaricare software o app. Si crea una rete di contatti e di conversazioni globali standosene comodamente nel proprio ambiente.

Il CEO e fondatore Marco Campanari è atterrato a San Francisco grazie alla Fondazione Mind the Bridge e ha raccolto finora due round di “seed money”. Intende fare di Hyperfair il nuovo canale chiave della marketing automation. Paradossalmente, racconta Marco, nella creazione di questo nuovo mercato non aiuta il fatto che i concorrenti abbiano prodotti assai meno sviluppati e non contribuiscono a far passare la consuetudine di fiere ed expo virtuali. Ma c’è una gallina dalle uova d’oro che ha fatto da poco capolino: accanto al mondo degli organizzatori fieristici, sono le grandi aziende di Silicon Valley che stanno guardando a Hyperfair per organizzare eventi virtuali interni quali convention, job fair, fiere canale, fiere per fornitori ed eventi meet-up per il proprio personale.

Rimane da chiedersi se le fiere e le aziende italiane imiteranno Silicon Valley nella virtualizzazione dei loro eventi. Date le dimensioni del settore fieristico italiano, sarebbe un doppio successo per il Sistema Italia vedere questa tecnologia made in Italy affermarsi globalmente anche grazie alla volontà delle nostre fiere di innovare e diversificarsi.

 

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Mauro Battocchi

Sono console italiano a San Francisco. Ho alle spalle il servizio diplomatico in Germania e Israele per promuovere le nostre imprese. Ho lavorato per un periodo anche in azienda, in Enel. Il mio blog "San Francisco chiama Italia" racconta di una città che estende ogni giorno la frontiera del possibile; che disegna il modo di vivere globale con le sue battaglie di libertà e con l’innovazione tecnologica. La città e il nostro Paese hanno un rapporto che risale alla corsa all’oro di metà Ottocento. Oggi è quanto mai importante per il nostro futuro.

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