Green Economy, in Europa previsti 5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020
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Green Economy, in Europa previsti 5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020

Le parole green ed economy messe l’una accanto all’altra mi hanno sempre dato una sensazione positiva e piacevole. Sarà per il termine green che nell’immaginario comune fa pensare a qualcosa di eticamente sano, non lo so, ma ogni volta che …Leggi tutto

(Credits: istockphoto)

Le parole green ed economy messe l’una accanto all’altra mi hanno sempre dato una sensazione positiva e piacevole. Sarà per il termine green che nell’immaginario comune fa pensare a qualcosa di eticamente sano, non lo so, ma ogni volta che ci penso mi vengono in mente grandi pale eoliche che girano senza sosta manco fossero i mulini a vento di Don Chisciotte. Per l’argomento che trattiamo in questo blog, il link tra green economy e green jobè automatico e direi che ci sono buoni motivi per parlarne.

Pochi giorni fa ho letto un’Ansa che riportava un intervento di Laszlo Andor, commissario Ue all’Occupazione, durante la presentazione di un rapporto realizzato dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sul ruolo che un’economia a basse emissioni di CO2 può avere sul mercato del lavoro. Le notizie riportate sembrano incoraggianti: “Lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’applicazione di singole misure per una maggiore efficienza energetica hanno il potenziale di creare fino a cinque milioni di nuovi posti di lavoro nel settore dell’economia verde entro il 2020”. Frasi come queste non si sentono tutti i giorni, soprattutto in periodi come quello attuale; Laszlo Andor continua affermando che “abbiamo stimato che il potenziale occupazionale legato allo sviluppo delle energie rinnovabili è di tre milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020 e quello legato all’attuazione di singole misure di efficienza energetica è di ulteriori due milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020”.

Una previsione che lascia ben sperare oltre che sul fronte dell’impiego anche sul fronte energetico e sostenibile della nostra società. Ma le notizie non si fermano qui, Andor aggiunge che “solo una migliore gestione dei rifiuti potrebbe creare oltre 400.000 posti di lavoro entro il 2020”. Il commissario Commissione europea si spinge anche in pronostici oltre il 2020 affermando che “una riduzione del 17% del fabbisogno di materie prime a livello Ue potrebbe creare tra 1,4 e 2,8 milioni di posti di lavoro entro il 2025, così come il riciclo di “materie chiave” potrebbe aggiungerne altri 560.000”.

Prospettive interessanti che richiedono necessariamente un ruolo attivo della politica, che deve essere in grado di prevedere misure economiche e legislative capaci di incentivare lo sviluppo sostenibile attraverso strategie di crescita. “Il rapporto della Ocse conferma che la crescita verde sarà uno dei motori principali del cambiamento strutturale nella nostra economia” afferma Laszlo Andor, ma evidenzia “l’importanza delle giuste politiche del mercato del lavoro per facilitare questa transizione e per massimizzare i benefici della crescita verde per i lavoratori”.

I mulini girano spinti esclusivamente dalla forza del vento, speriamo che nessuno cerchi di “rallentarli” scambiandoli per giganti dalle braccia rotanti come Don Chisciotte.

 

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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