Grecia, ecco il miliardario che lancia la colletta salva-Atene
Economia

Grecia, ecco il miliardario che lancia la colletta salva-Atene

Ha 33 anni, è un imprenditore ed é a caccia di fondi per ridurre il debito pubblico con l'iniziativa Gree Debt Free

È originario di Santorini, vive a Londra da anni, ma nel cuore gli è rimasta la sua terra. Tanto da dedicare alla Grecia la tesi di laurea alla Princeton University. Una tesi sulla crisi greca degli anni '20. Chi più di lui, dunque, poteva organizzare qualcosa per salvare la Grecia, sull'orlo del baratro? Nessuno, anche perchè nessuno prima di lui aveva pensato di organizzare una mega colletta tra ricchi espatriati (e non) per acquistare titoli di Stato greci sul mercato internazionale.

Ecco allora che Peter Nomikos, imprenditore 33enne nato in una famiglia di facoltosi armatori greci, ha pensato di mettere in piedi una vera e propria raccolta fondi: Greece Debt Free. L'obiettivo è appunto raccogliere quanto più denaro possibile per acquistare titoli di stato sul mercato secondario, ovvero titoli che sono già in circolazione e che in genere hanno un prezzo inferiore a quello di emissione. Secondo l'imprenditore, se ciascun cittadino ellenico nel mondo mettesse circa 1,00 euro a disposizione, la cifra complessiva si potrebbe rivalutare fino a 8.000 euro, riducendo dunque gli interessi che la Grecia deve pagare sui propri debiti, oltre che lo spread sui titoli di stato. "In questo momento - ha spiegato Nomikos - ogni cittadino greco deve pagare un debito pubblico di 24.800 euro circa".

Fino ad ora, come si legge sul sito www.greecedebtfree.org , sono stati raccolti 2,2 milioni di euro, a fronte di un debito pubblico greco di 238 miliardi di euro (a fine marzo 2012). Naturalmente si tratta di un piccolo risultato iniziale, ma dall'alto potenziale, secondo gli esperti. Anche perchè, per stessa ammissione di Nomikos, l'iniziativa si basa molto sul sentimento di patriottismo dei greci all'estero. Tra coloro che hanno già aderito alla colletta salva-Atene c'è un altro giovane imprenditore, nonchè amico dello stesso Nomikos: Evangelos Marinakis, presidente della squadra di calcio Olympiakos Pireo, che a nome dei 55 dipendenti (calciatori compresi) ha già versato nelle casse della Greece Debt Free 168.590 euro. Una cifra che dovrebbe contribuire a far diminuire il debito pubblico di 1,4 milioni di euro. Conciso il commento di Marinakis al Wall Street Journal: "Vale la pena provare".

Nomikos comuque non si è voluto fermare alla semplice raccolta fondi tramite donazioni di ricchi privati, ma ha anche voluto rilanciare i prodotti "made in Greece". Un apposito canale dell'iniziativa è stato infatti riservato alle aziende che decidono di partecipare al progetto, donando il 50% dei loro guadagni sui prodotti con il marchio Greece Debt Free. E siccome l'esempio conta più delle parole, la prima ad aderire è stata la Volkon Beer di Nomikos, che ha sede proprio a Santorini. Grazie alla vendita di birre "debt free", il ricco imprenditore ha già versato nelle casse della fondazione 100 mila euro.

Ai semplici (e meno facoltosi) cittadini è data infine un'altra opportunità: quella di seguire e sostenere l'iniziativa non con denaro contante, ma tramite la pagina Facebook della Greece Debt Free, da cui si puo' scegliere l'azienda preferita tra quelle che aderiscono al progetto. Sarà poi la fondazione a contattare l'impresa che ha ottenuto più "mi piace", ovvero più voti.

Ma se tra i greci il progetto sembra trovare particolare successo, l'idea è stata criticata dall'American Enterprise Institute, che ha parlato di "una proposta che aiuterebbe ben poco il popolo greco", lasciando intendere che forse sarebbe stato meglio pensare di donare il ricavato della raccolta direttamente ai più bisognosi. Nomikos, però, va avanti senza polemiche, forse anche per proseguire la strada del nonno, che con collette e raccolte fondi ricostruì ospedali, scuole e strade dopo il terremoto che nel 1956 devastò Santorini.

I più letti

avatar-icon

Panorama