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ANSA/EPA/CYRIL ZINGARO
Economia

Gli obiettivi di Marchionne da qui al 2018

Il numero uno di Fca ha confermato per la fine dell’anno prossimo l’addio al gruppo, ma ha rilanciato sui propri impegni futuri

Potremmo dire che Sergio Marchionne lascerà, ma per il momento non molla. L’amministratore delegato di Fca infatti ha, proprio in queste ore, per un verso confermato, ormai a scanso di qualsiasi dubbio, che per la fine del 2018, come già preannunciato da tempo, lascerà la guida del Gruppo. Una decisione questa che però non sta in nessun modo condizionando il lavoro attuale del manager italo-canadese, che sembra, per un altro verso, avere invece un’agenda di obiettivi ben chiara da qui alla fine del suo mandato. Al primo posto tra gli impegni futuri rimane senza ombra di dubbio la ricerca di un nuovo partner industriale per Fca. D’altronde le recenti nozze tra Psa Peugeot e Opel, dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che le affermazioni di Marchionne secondo cui il mercato dell’auto non può che andare verso una maggiore concentrazione dei player produttivi è stata immancabilmente confermata.

Sergio Marchionne: tre verità per il futuro


Una teoria, questa della necessità di fusioni, su cui il manager con pullover spinge ormai da qualche anno e che per il momento gli ha fruttato l’aggregazione di Fiat e Chrysler. Il suo obiettivo principale, e neanche tanto nascosto, è però da sempre un matrimonio con General Motors, per dare vita al primo gruppo automobilistico del mondo. Una proposta di fusione che finora è stata sempre rigettata al mittente dal management di Gm e che adesso, dopo la vendita da parte di quest’ultima della controllata Opel, si fa decisamente più complicata. Secondo Marchionne infatti, la perdita del gruppo tedesco, rende inferiori del 20% le possibili sinergie tra Fca e Gm, anche se la possibile alleanza resta sempre sul tappeto.

Il piano di Marchionne per la Fiat del futuro


In aggiunta, proprio la nuova forza acquisita dal nascente Gruppo Psa-Opel, ha spinto Marchionne a ritenere possibile che in un prossimo futuro ci possano essere interessi da parte della Volkswagen a programmare nuove alleanze, magari proprio con Fca. “Mi aspetto che Volkswagen a un certo punto si presenti da noi per parlare", ha sentenziato senza troppi giri di parole il manager italo-canadese. Fusioni e aggregazioni dunque, con il tempo che stringe, visto che il 2018 è dietro l’angolo. E vedremo se Marchionne riuscirà a coronare questo suo progetto tenuto da lungo tempo nel cassetto. Ma nei programmi dei prossimi due anni ci sono anche impegni di carattere industriale, con nuove sfide che attendono Fca.

Marchionne punta sull'Alfa Romeo (ancora)


A cominciare dal progetto, annunciato sempre in queste ore da Marchionne a margine dell'apertura del Salone di Ginevra, di riportare la produzione della Panda in Polonia spostandola dallo stabilimento di Pomigliano dove attualmente viene realizzata. A Pomigliano arriverà invece un modello Alfa Romeo o Maserati proprio per rimpiazzare la Panda. "Abbiamo investito molto in quello stabilimento – ha sottolineato infatti Marchionne parlando del sito produttivo campano – ed è evidente che ha delle prospettive". In questo senso, l’amministratore delegato di Fca ha spiegato che tra i modelli previsti dal piano industriale ci sono due Suv, uno sopra e uno sotto il nuovo Stelvio Alfa Romeo: il più grande andrà a Mirafiori e il più piccolo proprio a Pomigliano. Il 2018 sarà pure dietro l’angolo, ma Marchionne sembra avere ancora decisamente molto da fare: come detto, di sicuro lascerà, ma per il momento non molla.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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