Garanzia giovani: come funziona il piano per i disoccupati
Daniele Scudieri Imagoeconomica / Imagoeconomica
Economia

Garanzia giovani: come funziona il piano per i disoccupati

Partirà il primo maggio il portale per aderire all'iniziativa che permette di ricevere entro quattro mesi una proposta di tirocinio, apprendistato o di formazione

Un tirocinio, un contratto da apprendista, un corso di formazione o la possibilità di dedicare un periodo della propria vita alla formazione e alla crescita individuale con il servizio civile.

Un primo passo, insomma, per entrare in società, e cioè nel mercato del lavoro. Un mondo purtroppo sconosciuto per oltre 2 milioni di giovani disoccupati (soprattuto under 25) che non riescono a sfruttare al meglio le proprie capacità.

Partirà dal primo maggio, infatti, il piano Garanzia giovani, il cui obiettivo è offrire un'opportunità di lavoro e di formazione ai giovani dai 15 ai 29 anni che non sono occupati e che non frequentano una scuola o l'università - i cosiddetti Neet (né occupati, né studenti).

Gli interessati possono aderire all'iniziativa attraverso il sito web nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro, si legge in un comunicato del Ministero del lavoro. C’è tempo per partecipare entro al 31 dicembre 2015.

Come funziona
Dopo l'iscrizione, la Regione (il programma riguarda tutto il territorio nazionale ad eccezione della provincia di Bolzano, che presenta un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%) "prenderà in carico" il giovane disoccupato attraverso i servizi per l'impiego o le agenzie private accreditate, che si occuperanno di verificare i requisiti di età e di condizione occupazionale, della registrazione al programma e delle fasi successive di orientamento, colloquio compreso.

Passati quattro mesi, i giovani interessati, che avranno stipulato un "patto di servizio" con gli operatori, riceveranno una o più opportunità tra apprendistato, inserimento al lavoro, tirocinio, istruzione e formazione, sostegno all'autoimprenditorialità o servizio civile.

I finanziamenti pubblici
Il piano può contare su 1,5 miliardi di euro, di cui 567 milioni dalla Youth Employment Initiative, 567 da Fondo Sociale Europeo e 379 di cofinanziamento nazionale. Andranno alle Regioni, alle quali spetta la gestione della quasi totalità delle risorse disponibili (1,4 miliardi su 1,5 miliardi).

Quanto alle convenzioni, che costituiscono lo strumento amministrativo per regolare i rapporti tra ministero del Lavoro (titolare del Programma) e Regioni (che del programma saranno i soggetti attuatori), si legge in una nota del ministero, ad oggi sono state firmate quelle con le regioni Emilia Romagna, Valle d'Aosta e Sardegna, mentre sono già pervenute quelle di Toscana e Veneto, che saranno firmate nei prossimi giorni

L'allocazione delle risorse tra le diverse misure del programma, spiega il ministero del Lavoro, è stabilita dalle singole regioni, che definiscono anche le modalità organizzative e di attuazione degli interventi sul proprio territorio a partire da linee guida condivise a livello nazionale.

I costi sostenuti per i servizi per l'impiego e per le misure, inoltre, saranno riconosciuti in base ai risultati e ai percorsi attivati e non per le "prese in carico".

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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