Forbes: la classifica 2016 dei più ricchi del mondo
In testa, ancora una volta, Bill Gates, davanti al fondatore di Zara e a Warren Buffett. Grande il balzo di Zuckerberg, che da 16esimo passa a sesto
La grande volatilità dei mercati azionari, il calo dei prezzi del petrolio e il dollaro più forte hanno prodotto un certo rimescolamento della ricchezza nel mondo, con un conseguente calo delle grandi fortune, quelle - per intenderci - a dieci cifre. Non succedeva dal 2009.
Eccolo, quindi, il tema saliente della classifica Forbes dei più ricchi del mondo nell'edizione 2016.
Il magazine Usa ha metto al setaccio i patrimoni di 1.810 miliardari, per un totale di 6,48 trilioni di dollari, 570 in meno rispetto allo scorso anno. Altro dato: per la prima volta, dal 2010, il valore medio netto di un miliardario ha subìto una flessione (3,6 miliardi di dollari, contro i 3,9 del 2015).
La top five
Lo scettro del più ricco del mondo resta salda nelle mani di Bill Gates, grazie al suo patrimonio netto di 75 miliardi di dollari, 4,2 in meno di un anno fa. Il fondatore di Microsoft non esce dalla lista dei primi 17 da 22 anni e negli ultimi 3 è stato sul gradino più alto del podio.
Al secondo posto, l'ideatore di Zara Amancio Ortega ruba la posizione al magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim, che scivola al quarto posto. Terzo l'altro habitué, il finanziere Warren Buffet.
Chiude la classifica dei migliori cinque Jeff Bezos che, con la sua Amazon, non aveva mai occupato una posizione della top five, e che precede l'altro protagonista della Rete, Mark Zuckerberg.
Varie ed eventuali
Un altro dato meritevole di nota è quello rappresentato dal primo miliardario cinese, nella fattispecie Wang Jianlin, ad essere entrato nella top 20. Ulteriore curiosità: le due più giovani miliardarie del mondo sono due sorelle, le ereditiere norvegesi Alexandra e Katharina Andresen, rispettivamente di 19 e 20 anni.
In termini generali, a vantare il maggior numero di miliardari sono gli Stati Uniti, che ne "schiera" ben 540. Dietro di lui, la Cina con 251 (ai quali si aggiungono i 69 di Hong Kong), e la Germania con 120.
