Fondo di garanzia per la prima casa: 3 cose da sapere
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Economia

Fondo di garanzia per la prima casa: 3 cose da sapere

Esteso al triennio 2014-2016 con 200 milioni di euro per giovani coppie e famiglie monoreddito: a cosa serve e chi interessa

Si chiama Fondo di Garanzia per la prima casa ed è stato introdotto dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi che ha firmato il relativo decreto interministeriale.

Con 200 milioni di euro per per il triennio 2014-2016, il Fondo farà da garante per i mutui erogati per l'acquisto della prima casa e non solo. Si tratta di un rinnovo del Fondo già lanciato nel 2013 con una dotazione di 30 milioni di euro.

Prevede però dei paletti ben precisi che chi avesse intenzione di usufruirne deve conoscere da vicino. Ecco quali sono:

- Il Fondo finanzia nella misura massima del 50% della quota capitale per i finanziamenti (non superiori ai 200 mila euro) concessi per l'acquisto, la ristrutturazione e accrescimento dell'efficienza energetica dell'abitazione principale di dimensione non superiore ai 95 metri quadrati, non di lusso e non rientrante nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi);

- La priorità è data alle giovani coppie o ai nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari e ai giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico.

- Il reddito ISEE complessivo non deve superiore a 40 mila euro e non si devono possedere altri immobili di proprietà

"Gli interventi del Fondo di garanzia per la prima casa - spiega la nota del Ministero - sono assistiti dalla garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza. Il decreto, già sottoscritto dal Ministro dell'Economia e delle finanze e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, diventa così attuativo".

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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