Fondi pensione, ecco chi ha reso di più
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Economia

Fondi pensione, ecco chi ha reso di più

I prodotti previdenziali con le migliori performance negli ultimi anni

Più di 6,5 milioni di iscritti, in crescita di oltre il 5% rispetto all'anno scorso. Sono le cifre divulgate nei giorni scorsi dalla Covip, la commissione che vigila sui fondi della previdenza integrativa, cioè sui prodotti finanziari con cui i lavoratori italiani possono costruirsi una pensione di scorta privata, in vista della terza età. Nella sua relazione annuale, la Covip ha dipinto un quadro in chiaroscuro: mentre il numero totale di iscritti ai fondi pensione cresce, aumenta anche la quantità di lavoratori che hanno interrotto i versamenti alla previdenza integrativa, quasi sempre perché sono rimasti disoccupati e non possono più metttere da parte neppure un centesimo. Alla fine del 2014, erano 1,6 milioni le persone che hanno dovuto fare questa scelta (contro gli 1,2 milioni del 2012).


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Buone notizie si registrano invece sul fronte dei rendimenti poiché nel 2014, complice il buon andamento dei mercati finanziari, i fondi pensione hanno guadagnato in media oltre il 7%, contro una rivalutazione di appena l'1,3% del Tfr (trattamento di fine rapporto), cioè la quota di stipendio che viene  accantonata tradizionalmente per la liquidazione e che i lavoratori possono destinare in alternativa ai prodotti della previdenza complementare. Ci sono poi alcuni fondi che hanno fatto molto meglio della media del mercato, guadagnando più del 10 o 20%. E'il caso di Eurorisparmio azionario di Sella Gestioni che ha avuto un rendimento del 14% nell'intero 2014 e di oltre il 21% nell'ultimo anno. Stesso discorso per Mediafond Azionario (riservato ai dipendenti del gruppo Mediaset), che ha avuto una performance positiva del 21,4% negli ultimi 12 mesi e del 14,8% nell'arco di tutto il 2014. Non va dimenticato, però, che i risultati dei fondi pensione vanno giudicati nel medio e lungo termine, cioè nell'arco di almeno 5 o 10 anni, se non in un'orizzonte ancora più ampio, visto che gli iscritti alla previdenza integrativa mettono in atto un piano di risparmio che dura tutta la carriera.


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Ecco dunque la classifica dei migliori fondi pensione degli ultimi 5 anni, alcuni dei quali hanno messo a segno un guadagno a due cifre ogni 12 mesi. E' il caso di Previgest Azionario di Mediolanum che, secondo il database della società di analisi indipendente Morningstar, ha realizzato un rendimento medio annualizzato del 12,8%. Seguono a breve distanza tre diverse linee di investimento del fondo Arca Previdenza Alta Crescita, ognuna delle quali ha avuto una performance positiva media del 10-11% ogni 12 mesi. Tra i fondi pensione chiusi riservati a specifiche categoprie di lavoratori dipendenti, invece, a 5 anni prevale FondoSanità Espansione (destinato ai medici, ai dentisti e agli infermieri liberi professionisti), con un rendimento medio annualizzato di oltre il 9,2%. Al secondo posto si piazzano Gommaplastica Dinamico (9,02%) e Previmoda Rubino (8,74%) riservato ai dipendenti del settore tessile e dell'abbigliamento.


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Nella classifica a 10 anni, invece, il fondo aperto più redditizio è Sai Previ-Global azionario di UnipolSai, che ha ha registrato un rendimento medio annualizzato del 7% . Seguono a ruota Sai Previ-Europa (+6,81% all'anno), Previdenza in Azienda Sviluppo di AxaMps (5,99%) e Previgest Azionario di Mediolanum (5,9%). Tra i fondi chiusi, invece, a guidare la classifica a 10 anni è un quartetto di prodotti che hanno avuto tutti un rendimento medio annualizzato tra il 5,2 e il 5,6%. Si tratta di Fopen prevalentemente azionario (diendenti gruppo Enel), FondoSanità Espansione, Solidarietà Dinamico (dipendenti delle imprese artigiane venete) e Foncer Bilanciato (addetti del settore della ceramica).


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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