Fondi europei, ecco l’Agenzia che evita gli sprechi
Economia

Fondi europei, ecco l’Agenzia che evita gli sprechi

Sarà costituita entro marzo 2014 e controllerà le attività di ministeri, comuni e regioni

Fondi europei, per ministeri, regioni e comuni è finita la pacchia. O meglio ancora, bando agli sprechi. Il governo infatti ha deciso, nell’ambito del decreto legge sulla pubblica amministrazione approvato ieri dal Consiglio dei ministri, di dare un pesante giro di vite sull’utilizzo delle risorse comunitarie da parte di enti locali ministeri appunto. E lo strumento con cui si dovrà concretizzare questo obiettivo avrà il nome di Agenzia di coesione territoriale.

DECRETO PA, ECCO TUTTE LE NOVITA'

Si tratterà in pratica di una cabina di regia, sotto il controllo stretto della Presidenza del Consiglio, che attuerà un monitoraggio attento e puntuale dei programmi di sfruttamento dei fondi europei. In ballo infatti ci sono qualcosa come 100 miliardi di euro, che saranno la dotazione di cui beneficerà il nostro Paese nel periodo 2014-2020. Gli scopi per cui nasce questa nuova Agenzia sono duplici: da una parte si cercherà concretamente di evitare che avvengano sprechi, o peggio, si attuino vere e proprie truffe, a danno della comunità. In secondo luogo, obiettivo molto più fondamentale, si dovranno attuare programmi di sfruttamento puntuale delle risorse a disposizione, evitando che, come purtroppo accade fin troppo spesso nel nostro Paese, lentezze burocratiche e inefficienze amministrative, portino alla perdita dei fondi stessi.

In questo senso resta ancora da definire nel dettaglio quale sarà il ruolo effettivo che la nuova Agenzia andrà a svolgere. In un primo momento si era parlato infatti della possibilità che la cabina di regia governativa potesse del tutto esautorare quelle amministrazioni locali incapaci di far fronte agli impegni per l’ottenimento dei fondi. Una sorta di vera e propria sostituzione in corsa che evitasse la perdita di risorse quanto mai necessarie. Nel decreto approvato ieri si torna invece a parlare di semplice supporto, di un’Agenzia che svolge dunque un ruolo di acceleratore nei casi in cui pratiche di approvazione possano improvvisamente impantanarsi.

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In ogni caso, il ministro titolare oggi della delega alla Coesione, Carlo Triglia, ha chiarito che la cabina di regia avrà comunque ruoli operativi, che in casi di manifeste e gravi inadempienze delle autorità locali o dei ministeri, potrà intervenire direttamente nei processi di ottenimento dei fondi. Comuni, regioni e ministeri sono dunque avvisati, e d’ora in poi dovranno tenere presente che su tutto ciò che concernerà i fondi europei avranno il fiato sul collo del governo centrale.

Tra l’altro i tempi con cui la nuova Agenzia dovrà costituirsi sono stati esplicitati nel decreto stesso, che parla di marzo 2014 come data ultima. Ad operare nella nuova struttura saranno gli attuali addetti del Dipartimento sviluppo e coesione, circa 200 funzionari che verranno affiancati da 120 nuovi assunti, che opereranno presso i vari ministeri con compiti di monitoraggio e assistenza. Una struttura dunque allo stesso tempo agile e ramificata, che dovrà fare in modo che neanche un centesimo di quello che l’Europa ci assegnerà vada perso per inammissibili ragioni burocratiche. Un cambio di passo che ministeri, comuni e regioni, almeno quelli più inadempienti negli ultimi anni, faranno bene a prendere molto sul serio.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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