Fisco: ecco perché nel 2016 le imprese pagheranno meno tasse
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Economia

Fisco: ecco perché nel 2016 le imprese pagheranno meno tasse

L’Istat segnala una diminuzione della pressione fiscale sulle aziende dell’11%, dovuta a un gettito inferiore di 3,5 miliardi di euro per Irap e Ires

Abbassare le tasse: è questo l’obiettivo che i vari governi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno cercato, invano sembrerebbe, di raggiungere. Eppure ora qualcosa parrebbe muoversi nella direzione giusta, soprattutto per quel che concerne la pressione fiscale riguardante le imprese. È questo il dato più interessante che emerge da una ricerca dell’Istat secondo la quale le imposte in capo alle aziende diminuiranno nel 2016 dell’11%, per un valore di gettito pari a 3,5 miliardi di euro, grazie al combinato disposto di tre fattori: il taglio del costo del lavoro dall'Irap, il maxi-ammortamento sui nuovi investimenti in beni strumentali, e il potenziamento dell'Ace, l’Aiuto alla crescita economica, ovvero la detassazione del rendimento figurativo del capitale proprio.

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Le stime dell’Istat sono frutto di una simulazione che ha interessato tutte le società di capitali che hanno compilato il modello UnicoSc in almeno uno degli anni di imposta 2008-2013, ad esclusione delle imprese agricole, finanziarie, sanitarie e di quelle operanti nel campo dell’istruzione. Da notare però che, nonostante gli sgravi previsti, in ogni caso lo Stato incasserà un terzo dei profitti realizzati visto che tra Ires e Irap, l'aliquota effettiva mediana si attesterà al 31% nel 2016, solo in lieve calo rispetto al 31,3% del 2014 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati). Come detto però, dei benefici ci saranno sicuramente, almeno per alcune aziende, visto che la diminuzione fiscale riguarderà più da vicino particolari classi di società.

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In particolare, secondo quelle che sono le rilevazioni dell’Istat, il taglio del costo del lavoro dell'Irap avvantaggerà le imprese al crescere del numero degli occupati e della quota di dipendenti a tempo indeterminato. Si avranno così riduzioni di imposta più sensibili per le imprese tra 20 e 500 dipendenti, per quelle del Nord e per le multinazionali. Al contrario, invece, il risparmio sarà decisamente meno elevato, per società più piccole e per quelle del Mezzogiorno. In generale poi, gli effetti della diminuzione di imposte si registreranno sul territorio nazionale a macchia di leopardo. Non tutte le aziende infatti, come accennato, beneficeranno degli sgravi. L'Istat spiega che la riforma dell'Irap comporterà complessivamente una riduzione delle tasse per circa il 40% delle imprese, mentre i maxiammortamenti ne interesseranno una su quattro. Per quanto concerne infine i settori produttivi che più si avvantaggeranno di questi tagli, si segnalano in particolare l'industria e i comparti a maggiore intensità tecnologica.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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