Fisco, le 5 novità a cui pensa Renzi
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Fisco, le 5 novità a cui pensa Renzi

Dai nuovi limiti sull’evasione fiscale al giro di vite sulle partite Iva fino al nuovo catasto, ecco le decisioni attese per il 20 febbraio

Sarà un Consiglio dei ministri molto atteso quello che il prossimo 20 febbraio dovrebbe dare il via libera alla cosiddetta delega fiscale. Un’attesa dovuta soprattutto agli annunci, più volte ribaditi, del premier Matteo Renzi di voler introdurre una serie di modifiche al rapporto tra cittadini e fisco. In particolare c’è grande attenzione per quello che sarà deciso sul fronte dell’evasione fiscale e delle partite Iva, un fronte quest’ultimo per il quale il presidente del Consiglio ha annunciato importanti novità per sanare decisioni precedenti che hanno creato grandi malumori nel mondo del lavoro autonomo. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le novità che potrebbero essere introdotte.

1 - Evasione fiscale

Sarà uno degli argomenti più scottanti sul tappeto, soprattutto dopo le roventi polemiche di questi ultimi giorni. Il governo è stato infatti accusato, da alcuni settori politici, di aver adottato provvedimenti sul fronte dell’evasione fiscale, che potrebbero agevolare Silvio Berlusconi, permettendogli un ritorno più immediato alla vita politica attiva dopo lo sconto della pena a cui è stato condannato l’ex Cavaliere. In questo senso lo stesso premier Renzi ha dunque annunciato un correttivo. La prevista franchigia del 3% sul reddito imponibile, che eviterebbe la condanna per evasione fiscale, non riguarderà i casi di frode e dovrebbe comunque essere sostituita da un mix di soglie e percentuali.

2 - Partite Iva e regimi dei minimi

È la partita a cui il premier Renzi ha dimostrato più volte di tenere di più. La prevista riforma del cosiddetto regime dei minimi che innalza l’imposta unica dal 5 al 15% e stabilisce limiti di reddito massimo molto più bassi dei precedenti 30mila euro, potrebbe essere rivista. Da più parti infatti sono arrivate richieste forti a rivedere l’impianto della riforma, ripristinando le vecchie regole. E in questo senso alcune proposte di legge sono state già presentate anche in Parlamento. Il problema fondamentale sarà però quello di trovare le coperture economiche necessarie a bilanciare l’aumento di gettito previsto con le nuove regole.

3 - Gestione separata Inps

Si tratta di un capitolo molto specifico che però riguarda circa 1,3 milioni di lavoratori autonomi che non avendo una cassa previdenziale specifica sono soggetti alla Gestione separata Inps. Ebbene questi soggetti già attualmente sono gravati di un onere previdenziale pari al 27% e che quest’anno dovrebbe salire al 30% per arrivare addirittura al 33% nel 2018. Un’evidente discriminazione rispetto agli altri milioni di lavoratori autonomi aderenti a casse previdenziali indipendenti che mediamente versano percentuali pari ala metà. Anche in questo caso l’interevento del governo dovrà fare i conti con le coperture finanziarie che l’Inps riuscirà a garantire.

4 - Nuovo catasto

L’approvazione della delega fiscale sarà forse anche l’occasione per dare il via libera definitivo al nuovo catasto, una decisione attesa ormai da tempo. Con le nuove regole, tra le altre cose, si dirà addio ai vecchi vani, e al loro posto saranno introdotti i metri quadri effettivi dell’abitazione. Per calcolare il valore di un immobile dunque, non si considererà più il numero delle stanze, ma la superficie effettiva dell’abitazione. Ma i cambiamenti non finiscono qui. Una nuova metodologia sarà anche introdotta per andare a definire la cosiddetta rendita catastale. Partendo infatti dal nuovo valore patrimoniale verrà utilizzata una formula matematica che terrà conto di tutta una serie di fattori: dai redditi medi di locazione alla localizzazione urbana o rurale dell’immobile, dalle sue caratteristiche architettoniche alla destinazione catastale, fino ovviamente alla localizzazione territoriale e geografica. Tenendo conto di tutti questi elementi si arriverà a ridefinire le nuove rendite che, per tanti proprietari, si preannunciano decisamente più alte di quelle attuali.

5 - Fattura elettronica

E c’è attesa anche per l’introduzione generalizzata della cosiddetta fatturazione elettronica, per il momento operativa solo con la Pubblica amministrazione ma che dovrebbe essere estesa a tutti i rapporti tra imprese. Grazie ad essa ci potrà essere un monitoraggio più puntuale di tutte le operazioni compiute dalle singole aziende. In questo modo si potrebbero abbandonare anche i controlli massivi sul territorio che tante risorse, in termini di uomini e di mezzi, sottraggono alle altre attività dell’Agenzia delle entrate.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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