Fincantieri: i tre punti del piano per la privatizzazione
CARLO CARINO / Imagoeconomica
Economia

Fincantieri: i tre punti del piano per la privatizzazione

Sul mercato andrà quasi il 50% della società controllata da Cdp tramite un aumento di capitale da 600 milioni di euro

Il governo spinge l'acceleratore sulle privatizzazioni. Così dopo il 40% Poste e il 49% di Enav, che potrebbero portare allo Stato circa 6 miliardi di euro,  sul mercato è pronto a sbarcare anche il 50% di Fincantieri, quarto costruttore navale al mondo dietro tre colossi coreani, e ad oggi per il 99,36% in mano allo Stato tramite Fintecna interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti.

Ad anticipare il prossimo sbarco in borsa del gigante della cantieristica italiana, 20.000 dipendenti e 3,8 miliardi di ricavi nel 2013, è stato il Corriere della sera, secondo cui la decisione di quotare il gruppo sarebbe stata presa prima di Pasqua

La notizia, comunque, non è inaspettata: da settimana, infatti, tra i primi nomi inclusi nel lungo elenco delle possibili cessioni, su cui si sono esercitate tutte le principali testate italiane, figurava appunto quello di Fincantieri accanto a Grandi Stazioni, la società che gestisce le 13 principali stazioni ferroviarie italiane controllata per il 60% dal Ferrovie dello Stato.

E che queste siano le intenzioni dell'attuale board di Fincantieri, presieduto dall'ex ambasciatore Vincenzo Petrone, è scritto nero su bianco sulla Gazzetta Ufficiale del 19 aprile (seconda parte), che fissa la convocazione di un assemblea dei soci per il 5 maggio nella sede di Trieste (oltre a Cdp, il restante 0,64% è suddiviso tra piccolissimi soci e la banca americana Citibank).

Il piano di dismissione
L'operazione di sbarco a Piazza Affari di Fincantieri, già tentato dal governo Prodi nel 2007, è delineata nel primo punto dell'ordine del giorno dove si parla esplicitamente di "domanda di ammissione delle azioni della società a quotazione sul mercato telematico organizzato e gestito da Borsa italiana".

Ma quanto del capitale attualmente in mani pubbliche andrà sul mercato?

Il testo di convocazione dell'assemblea per la parte straordinaria non parla di un'offerta pubblica di vendita, ma di una ricapitalizzazione di 600 milioni di euro, con la possibilità di suddividerla in una o più tranche, cui sono invitati a partecipare soci privati tramite un'offerta pubblica di sottoscrizione; al secondo punto della parte straordinaria, si parla invece di "modifica dello Statuto Sociale" in vista della prospettata quotazione.

Ai privati circa il 50% dopo l'aumento
In altre parole, si punta alla valorizzazione della società attraverso l'ingresso di nuovi soci che avranno, a ricapitalizzazione finita, quasi il 50% della società, visto che l’attuale capitale ammonta a poco più di 633 milioni di euro.

Il governo (per ora) non ha quindi intenzione di cedere le quote detenute tramite Cassa Depositi e Prestiti, che porterebbe a diluire ulteriormente la presenza dello Stato nella cantieristica navale permettendo però di fare subito cassa, come nel caso dell'Ipo di Poste Italiane.

I numeri di Fincantieri
Che Fincantieri sia una società appetibile, lo dimostrano in numeri del colosso europeo della cantieristica navale che ha 21 stabilimenti distribuiti in 3 continenti, in cui vengono costruite soprattutto navi da crociera, traghetti, megayacht e navi militari.

Lo scorso anno la società ha registrato ordini per quasi 5 miliardi di euro, portando il portafoglio ordini totale a quasi 13 miliardi, e ha chiuso l'anno un con ebidta di 298 milioni e un utile di 85 milioni.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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