La fiducia delle imprese ai massimi del 2011
Economia

La fiducia delle imprese ai massimi del 2011

A febbraio il dato sale da 91,6 a 94,9 in un mese. Bene anche la fiducia dei consumatori al massimo da giugno del 2002

La fiducia delle imprese a febbraio registra un salto significativo passando da 91,6 di gennaio a 94,9. Si tratta del livello più alto dal giugno 2011. Lo comunica l'Istat. La fiducia dei consumatori anche riporta un miglioramento da record, salendo da 104,4 di gennaio a 110,9, il massimo da giugno 2002. A influenzare i dati (raccolti i primi di febbraio) è stata l'elezione
del presidente della Repubblica, la diffusione dei dati sulla ripresa dell'occupazione e l'annuncio della Bce sul Quantitative easing.

Per il clima di fiducia dei consumatori aumenta in misura più consistente la componente economica, che passa a 130,9 da 111,1, rispetto a quella personale, che sale solo lievemente, passando a 103,7 da 102,2. Quanto alla disaggregazione tra clima di fiducia corrente e futuro, si registra un aumento più significativo per quello futuro (a 116,6 da 107,4), rispetto a quello corrente (a 106,7 da 102,5). I giudizi dei consumatori migliorano sia con riferimento all'attuale situazione economica (a -73 da -101, il saldo), sia per quanto riguarda le attese (a 23 da -3, il saldo). Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi mostra una diminuzione a -27 da -22 e quello delle attese per i prossimi 12 mesi conferma  
questa tendenza (a -33 da  -31, il saldo). Migliorano decisamente le aspettative sulla disoccupazione (a 10 da 40, il saldo).

Riguardo le imprese, migliora il clima di fiducia di quelle dei servizi di mercato (a 100,4 da 94,9), del commercio al dettaglio (a 105,3 da 99,4) e della manifattura (a 99,1 da 97,6), mentre scende quello delle imprese di costruzione (a 76,6 da 77,4). Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -20 da -23) sia le attese di produzione (a 5 da 3); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 2 da 1. Nelle costruzioni peggiorano le attese sull'occupazione (a -18 da -17, il saldo), mentre i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione rimangono stabili (a -53). Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sugli ordini e sull'andamento dell'economia in generale (a -1 da -3 e a -2 da -17, i rispettivi saldi), mentre resta fermo a -9 il saldo dei giudizi sul livello degli ordini.

Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -5 da -16) sia le attese sulle vendite future (a 13 da 8); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 4 da 5, il saldo).

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Redazione Economia