Facebook, il crollo in Borsa e le prospettive
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Economia

Facebook, il crollo in Borsa e le prospettive

Le azioni del popolare social network sono in caduta libera a Wall Street. Ma molti le ritengono ora un’occasione di acquisto

È tempo di vendere o di cogliere l’opportunità per comprare il titoloFacebook? A porre la domanda, sulle pagine del popolarissimo blog finanziario statunitense Seeking Alpha, è Andres Cardenal, analista e consulente finanziario che nel mercato azionario investe con strategie long/short, cioè scommette sia sui rialzi che sui ribassi dei titoli. 

Cardenal non è certo l’unico nella comunità finanziaria d’Oltreoceano che oggi si interroga sulle prospettive delle azioni del social network fondato da Mark Zuckerberg, le cui quotazioni sono letteralmente sprofondate alla borsa di Wall Street, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica (il ribasso nell’arco di una settimana ha toccato il 9%). 

I dati come il petrolio

Secondo Cardenal, è difficile che il colosso statunitense della rete “deragli dalla sua traiettoria di crescita di lungo termine”. Anche se Facebook sarà sottoposto a una stretta della vigilanza, resta comunque un big della rete che possiede una risorsa enorme: una gran mole di dati su centinaia di milioni di internauti in tutto il mondo, cosa che nell’economia digitale è diventata preziosa quanto lo era il petrolio un secolo fa. 

Dello stesso parere sono gli analisti e blogger di una società di investimenti statunitense, la Gainsboro Capital. Anche loro, sulle pagine di Seeking Alpha, oggi apprezzano le prospettive del titolo Facebook definendolo addirittura una gemma nascosta sul listino americano, soprattutto dopo i recenti ribassi. Il mercato, secondo Gainsboro Capital, non tiene conto infatti a sufficienza che la società di Zuckerberg è ancora una macchina da soldi, grazie a un elevato grado di interazione con gli utenti, ai quali può recapitare messaggi pubblicitari mirati (e dunque più costosi per gli inserzionisti). 

Fiducia in un rimbalzo

Inoltre, a detta degli analisti della casa d’investimenti statunitense, le prospettive di redditività di Facebook miglioreranno ulteriormente con il lancio su larga scala, in diversi paesi del mondo, dell’applicazione di messaggistica WhatsApp Business, ideata per la gestione delle comunicazioni aziendali. Dunque, se nel breve periodo le azioni della società Zuckerberg sono destinate a soffrire, in un’ottica di medio e lungo termine possono ancora regalare grandi soddisfazioni a chi le acquista. 

Pure Michael Ball, un altro analista e blogger statunitense che qualche giorno fa aveva scritto un articolo un po’ scettico sulle prospettive del titolo Facebook, dopo gli ultimi ribassi non fa mistero di aver cambiato idea: le azioni, secondo lui, hanno un potenziale di rialzo di circa il 24% e possono arrivare a un prezzo di 195 dollari, dalle quotazioni attuali di 165 dollari

Prospettive dopo lo scandalo

Ma non sono soltanto i blogger finanziari a considerare allettanti le azioni del social network, dopo il tonfo sul listino. Anche diverse case d’affari un po' più strutturate consigliano di acquistarlo, con prezzi obiettivo (target price) ben più alti delle quotazioni attuali. 

Gli esperti di Key Bank Capital Market, per esempio, non hanno esitato in questi giorni a confermare il proprio rating overweight (sovrapesare in portafoglio) sul titolo Facebook, fissando un target price di ben 245 dollari, circa il 50% in più rispetto ai prezzi attuali. Una volta passata la burrasca dello scandalo di Cambridge Analytica, a detta degli analisti, la borsa dovrebbe insomma tornare a premiare il social network più grande del mondo, che possiede una miriade di dati su suoi utenti e che, piaccia o no, li ha ormai trasformati nel petrolio del ventunesimo secolo. 

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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