Esodati: tutte le speranze in un solo Fondo
Economia

Esodati: tutte le speranze in un solo Fondo

Cresce l'ipotesi di uno stanziamento permanente del governo, per proteggere in maniera graduale chi è senza lavoro e senza pensione

Un incontro breve, quasi informale. E' quello che si è svolto oggi tra il ministro del welfare, Elsa Fornero, e il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Silvano Moffa (che sono rimasti d'accordo di rivedersi martedì prossimo, 16 ottobre). L'argomento di discussione era il problema degli esodati, cioè i lavoratori che in passato hanno firmato con la propria azienda degli accordi per mettersi mobilità e che oggi, all'improvviso, si ritrovano senza lavoro e senza pensione, per colpa dell'ultima riforma previdenziale voluta proprio dalla Fornero(che ha spostato notevolmente in avanti i requisiti per ottenere il pensionamento).

IL PROBLEMA DEGLI ESODATI

Dopo la bocciatura della legge Damiano, che modificava in parte la riforma Fornero, ormai la speranza per gli esodati è aggrappata alla creazione di un nuovo Fondo Ministeriale permanente, istituito apposta per loro. Il governo lo ha inserito nell'ultima Legge di stabilità , con una dotazione iniziale che però è assai modesta e insufficiante: circa 100 milioni di euro, che verranno presi dal Fondo Letta, un serbatoio di risorse che ha diverse destinazioni di spesa e che oggi serve soprattutto per sostenere le aree disagiate.

IL DISEGNO DI LEGGE DAMIANO

“L'istituzione di un fondo governativo e' un passo avanti che va apprezzato ed e' il frutto della nostra battaglia parlamentare”, ha detto il deputato del Pd, Cesare Damiano , che tuttavia avrebbe voluto misure un po' più radicali ed efficaci, cioè l'accesso anticipato alla pensione per tutti gli esodati. “E' stata adottata la soluzione migliore, perché consente di superare il problema in maniera graduale ”, ha detto invece Giuliano Cazzola , parlamentare del Pdl e vice-presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

Adesso, la via maestra per tutelare chi è rimasto senza pensione e senza un impiego (oltre ai 120mila lavoratori già salvaguardati nei mesi scorsi dal governo) sembra  proprio quella tracciata da Cazzola: l'utilizzo del fondo per gli esodati, con un percorso a tappe. Oggi, infatti, i soldi a disposizione del governo sono pochi ma potranno aumentare nei prossimi anni, pescando nelle maglie del bilancio pubblico: per esempio tra i risparmi della spending review o tra i  proventi generati dalle privatizzazioni e dalla lotta all'evasione fiscale.

GLI ESODATI E LA SPENDING REVIEW

Per ora, si tratta soltanto di promesse, mentre decine di migliaia di lavoratori vorrebbero avere già subito delle risposte precise su cosa li aspetta in futuro. I sindacati e molti parlamentari di tutti gli schieramenti, però, hanno detto che la battaglia non è finita e che non finirà mai, fino a quando anche l'ultimo degli esodati non verrà salvaguardato dal governo.

LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI ELSA FORNERO

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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