Esodati sesta tranche, chi è stato tutelato e chi no
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Economia

Esodati sesta tranche, chi è stato tutelato e chi no

Il governo approva una salvaguardia per 32mila persone che rischiavano di rimanere senza stipendio e senza pensione entro il 2016. Ma è un'altra misura-tampone

Più di 32mila persone in salvo. Sono gli italiani salvaguardati dal governo Renzi che ha riaperto il capitolo degli esodati, cioè quei lavoratori che hanno firmato degli accordi per mettersi a riposo o in mobilità e che, da almeno un paio d'anni, rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione. Colpa della riforma previdenziale voluta dall'ex-ministro del welfare, Elsa Fornero, che ha spostato notevolmente in avanti l'età del pensionamento.

LA LEGGE SALVA-ESODATI

Con una misura ad hoc, la sesta approvata su questa materia nell'ultimo biennio, il governo Renzi ha dunque messo in salvo un altro esercito di esodati, garantendo loro il pensionamento con le regole precedenti alla Riforma Fornero. A dire il vero, l'esecutivo non ha approvato un vero e proprio provvedimento specifico per gli esodati, ma ha inserito un semplice emendamento in un progetto di legge bipartisan già presentato in Parlamento dai deputati di diversi schieramenti, da Forza Italia al Movimento 5 stelle, passando per la Lega e il Pd. In origine, la legge proposta alle Camere aveva un obiettivo ambizioso: risolvere definitivamente il problema degli esodati, modificando per loro la Riforma Fornero.

Poi, però, il governo ha evidenziato problemi legati alle coperture finanziarie, stimando il costo della legge salva-esodati nell'ordine di ben 47 miliardi entro il 2022, tutti a carico delle casse dello stato. Si tratta di una cifra troppo impegnativa che ha spinto i parlamentari di maggioranza e il ministro del lavoro, Giuliano Poletti , a concordare una misura tampone: attraverso un emendamento al progetto di legge, verranno infatti tutelati soltanto 32.100 esodati che, entro il gennaio 2016, maturano il diritto alla pensione con le vecchie regole precedenti la Riforma Fornero. In realtà, i nuovi salvaguardati da Poletti sono poco più di 8mila. Altre 24mila posizioni sono infatti il residuo di precedenti decreti messi in cantiere dal governo Monti nel 2012 e dall'esecutivo guidato da Enrico Letta nell'anno successivo.

STORIE DI ESODATI

A parte i dettagli, però, una cosa è certa: la platea dei lavoratori tutelati oggi è un po' più larga di prima e conta ormai 170mila persone. Siamo ancora lontani, tuttavia, dalla copertura totale degli esodati italiani bisognosi di salvaguardia, il cui numero esatto resta un mistero. Le stime più accreditate parlano ancora di 350-400mila persone. Dunque, conti alla mano, ci sono quasi 200mila italiani (o forse qualcuno in più) che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione nel prossimo decennio.

La soluzione definitiva al problema ancora non si vede e il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, auspica che si giunga all'adozione di misure strutturali e risolutive per tutti gli esodati, con l'approvazione della Legge di Stabilità prevista per ottobre. Il nodo da sciogliere resta tuttavia legato alle coperture finanziarie, che, al momento, non ci sono proprio: 47 miliardi di euro, seppur spalmati su diversi anni, per il governo sono infatti  una cifra troppo grande da trovare.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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