Esodati, chi sono gli ultimi 10mila lavoratori in salvo
Economia

Esodati, chi sono gli ultimi 10mila lavoratori in salvo

Pronto il decreto del ministro Fornero per tutelare chi è senza un impiego e senza la pensione

Il decreto è pronto ed è già stato inviato alle Camere. E' quello firmato dal ministro del welfare Elsa Fornero , per tutelare l'ultima platea degli esodati (in totale 10.130 persone), cioè i lavoratori che in passato hanno firmato un  accordo con la propria azienda per mettersi in mobilità e che rischiavano di rimanere senza un impiego e senza il diritto alla  pensione, per effetto della manovra previdenziale attuata nel dicembre 2011 (che ha allungato l'età del pensionamento)

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Sale così a circa 130mila, dopo i 120 mila già salvaguardati nei mesi scorsi, il numero di persone che il governo ha deciso di tutelare dagli effetti della riforma Fonero. Rimane un mistero, però, la quantità esatta di lavoratori ancora a rischio-disoccupazione, che attendono risposte sul futuro. Secondo le stime circolate nei mesi scorsi, e mai smentite, ci sono infatti almeno 220-230mila esodati da tutelare, da qui al 2017: un compito difficile che spetterà probabilmente al prossimo esecutivo, destinato a insediarsi dopo la convocazione del nuovo Parlamento.

I 10mila lavoratori appena messi in salvo dalla Fornero sono invece quelli già tutelati con l'approvazione dell' ultima Legge di Stabilità. Il provvedimento firmato oggi dal ministro è infatti  soltanto un decreto attuativo, che fissa nel dettaglio i criteri per accedere alle salvaguardie.

Nello specifico, potranno andare in pensione con le vecchie regole precedenti la riforma Fornero tutti quei dipendenti che hanno firmato un accordo per mettersi in mobilità entro il 4 dicembre del 2011, anche se hanno continuato a lavorare fino al 30 settembre del 2012.

Fanno  parte di questa categoria anche i lavoratori  che hanno siglato  un'intesa a livello territoriale, senza la regia o il beneplacito del  governo di Roma. Saranno salvaguardati anche gli ex lavoratori che, sempre entro il 31 dicembre del 2011, avevano ricevuto l'autorizzazione al versamento volontario dei contributi necessari a  maturare la pensione. Tutti i salvaguardati devono comunque rispettare sempre un requisito: maturare il diritto al pensionamento prima della fine del periodo di mobilità e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2014.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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