Eolico, un business da 3,8 miliardi
Economia

Eolico, un business da 3,8 miliardi

La confisca al "re del vento" Vito Nicastri riaccende il faro su un settore che in Italia occupa 30 mila persone e che sta limitando il campo d'azione dei "furbetti"

Non solo truffe. La confisca clamorosa messa a segno nei giorni scorsi dagli uomini della Dia di Palermo guidata dal colonnello Giuseppe D’Agata delle decine di società riconducibili al “re del vento” Vito Nicastri, 57 anni, ex elettricista diventato nell’arco di un decennio boss dell’eolico, gettono l’ennesima ombra su un mercato cresciuto molto (forse troppo) in fretta. Ma il business delle pale non è solo questo. “Nella sola Italia vale 3,8 miliardi di euro e occupa 30 mila persone circa” calcola Alessandro Marangoni, direttore scientifico di Althesys e ideatore dell’Irex Annual Report che fotografa ogni anno “L’Italia delle rinnovabili” con l’edizione 2013 in uscita il 18 aprile. E incalza: “Il settore si sta consolidando e sarà sempre più appannaggio di operatori industriali veri. Non c’è più spazio per le imprese improvvisate o comunque estranee al business energetico”.

Questione di quattrini, ovvio. I tempi delle vacche grasse sono finiti. Gli incentivi ci sono ancora, per carità. E ammontano a 1 miliardo di euro l’anno per il solo eolico su un totale di 10 miliardi per l’intero segmento rinnovabili. Ma l’introduzione a metà 2012 del sistema delle aste al ribasso per gli impianti con potenza superiore ai 5 MW e l’obbligo di iscrizione in appositi registri per tutti gli altri ha ridotto (e di parecchio) il campo d’azione dei “furbetti”. “Il prezzo medio delle aste si aggira sui 115 euro per megawattora contro i precedenti 155 euro (prezzo energia + certificati verdi, ndr.) con un risparmio netto del 26%”.

In altre parole: nonostante siano in molti a sollevare il sopracciglio circa l’efficacia reale delle aste l’obiettivo del legislatore di abbassare (e non poco) le tariffe è stato centrato. Detto questo: il prezzo all’ingrosso dell’elettricità tradizionale sulla borsa elettrica resta di 75-80 euro per megawattora. E dunque il divario con il fronte “verde” resta comunque alto: 25-30 euro per megawattora. Altri dati macro: il totale della potenza eolica installata in Italia è pari a 8.144 MW, di cui 1.272 MW nel solo 2012. “Nell’ultimo anno le pale italiche hanno prodotto 13.119 GWH, pari al 4% del fabbisogno elettrico nazionale” dice Marangoni e stima in 4,9 milioni di famiglie il totale coperto dall’energia del vento. Non solo truffe. Appunto.  

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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