Enrico Letta e l'economia: i cinque punti per ripartire
Economia

Enrico Letta e l'economia: i cinque punti per ripartire

Riduzione delle tasse sul lavoro stabile, sui giovani, sui neoassunti. Stop al pagamento Imu di giugno e rinuncia a inasprire l'Iva. Ristabilire il patto con gli esodati. Studiare il reddito minimo

Chi è abituato a fare i conti ora si sta domandando: sì, ma dove li troverà i soldi? Il pensiero va a Enrico Letta e al programma economico (ma non solo) che ha presentato in attesa di ricevere la fiducia dalle camere riunite. E poter, così, iniziare a realizzare la lunga (lunghissima) serie di riforme che partono dalle emergenze economiche del Paese ma si spingono oltre.

Eccole le parole chiave di Letta, Presidente del Consiglio convinto europeista, sostenitore della vicinanza tra banche e imprese, deciso a non far pagare più la crisi ai "soliti noti", determinato a puntare sui giovani. Ecco da dove ha dichiarato di voler far partire il suo programma di Governo perché, parole sue, "di solo risanamento l'Italia muore, servono politiche per la crescita".

- LAVORO: è una "priorità assoluta". Si comincia con: riduzione delle tasse sul lavoro "stabile, sui giovani e sui neoassunti", con utleriori investimenti sull'apprendistato e incentivi a part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani.

QUI IL PROGRAMMA DEL MINISTRO GIOVANNINI

- TASSE: stop al pagamento della rata IMU di giugno in attesa di una revisione dell'imposta sugli immobili il cui sistema generale di tassazione deve essere rivisto, e rinuncia a inasprire l'IVA. E poi: lotta all'EVASIONE FISCALE ma senza che"la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente".

COME POTREBBE CAMBIARE EQUITALIA

- ESODATI: con loro si è "rotto un patto", ha detto Letta che ha dichiarato il suo impegno "prioritario a ristabilirlo".

IL PUNTO SUGLI ESODATI

- REDDITO MINIMO: "si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli"

COS'È IL REDDITO MINIMO

La sobrietà deve iniziare dai membri del Governo: per questo Letta ha dichiarato che il primo atto del Governo sarà "eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità".

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