Ecco come le fibre ottiche salveranno la Telecom
Economia

Ecco come le fibre ottiche salveranno la Telecom

Una nuova società, con la maggioranza alla Cassa depositi e prestiti, si addosserà metà del debito di 27 miliardi. Regalandoci però l’internet del futuro

Quando, fra qualche anno, ogni televisore sarà collegato a internet e tutti sbrigheremo via video (si spera) gran parte delle pratiche burocratiche, dei controlli medici e degli incontri di lavoro, nessuno si preoccuperà di sapere di chi è la rete usata per tutto questo. Eppure sarà stato proprio il cambiamento della sua proprietà a renderlo possibile. Più precisamente: il passaggio di cavi e apparati dalla Telecom Italia, che oggi li affitta ai concorrenti, a un’altra società di cui l’ex monopolista farà parte ma non sarà più il padrone.

È questo il cambiamento iniziato il 30 maggio, quando il consiglio di amministrazione della Telecom ha deciso di creare una nuova società a cui affidare la rete (accompagnata da una brusca discesa del titolo in borsa al momento senza spiegazioni). Seguiranno altre tappe. L’Autorità delle comunicazioni, che ha appena chiesto di conoscere il perimetro della rete che sarà separata, dovrà stabilire le condizioni a cui la Telecom farà le sue offerte commerciali. Seguirà l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nella nuova società e infine l’avvio di sostituire i cavi di rame con quelli di fibra ottica. Tutto sotto la sorveglianza del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del ministero dello Sviluppo economico, dove il viceministro Antonio Catricalà, che segue il  dossier fresco di delega alle comunicazioni, sostiene la tecnica delle minitrincee per ridurre l’impatto degli scavi.

La nuova rete è la partita economica più importante che si sta giocando in Italia. Il coinvolgimento della Cdp è cruciale non solo perché nessun altro ha i 5-6 miliardi da mettere sul tavolo, ma anche perché alla nuova società, di cui la Cassa avrà probabilmente la maggioranza, sarà appioppata una bella fetta del debito Telecom: a Panorama risultano 10-15 miliardi su un totale di 27. Il fatto che i protagonisti siano già scesi in questi dettagli, mentre in pubblico parlano ancora dei massimi sistemi, fa capire che il treno appena partito è destinato a fare parecchia strada. Alla Telecom, grazie all’aiuto della Cdp, promette l’uscita dal tunnel in cui si trova ormai da anni; agli italiani la tanto attesa internet del futuro.

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Stefano Caviglia