Dis-Coll, il sussidio alla disoccupazione per i precari
Giuseppe Lami/Ansa
Economia

Dis-Coll, il sussidio alla disoccupazione per i precari

Il Jobs Act ha creato una nuova indennità per i collaboratori a progetto che, tuttavia, finora è rimasta solo sulla carta. Ecco chi ne avrà diritto

Sulla carta esiste già, ma nessuno lo ha ancora mai incassato. Si tratta del Dis-Coll, un sussidio alla disoccupazione per i lavoratori precari, assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) o a progetto (co.pro). E' una delle novità introdotte dal Jobs Act (la riforma del lavoro del governo Renzi) che ha voluto creare una nuova tutela per una categoria pofessionale, quella dei co.co.co e dei co.pro., che finora era quasi totalmente priva di sussidi (a parte una piccola indennità di licenziamento una-tantum). Al momento, tuttavia, del Dis-Coll non si vede l'ombra. Il sussidio, che spetterebbe a tutti i collaboratori rimasti disoccupati dal 1° gennaio 2015 in poi, si è perso nei meandri della burocrazia, in attesa di coperture finanziarie, circolari esplicative dell'Inps e pareri dei ministeri. L'inizio del mese di maggio, però, potrebbe essere finalmente la volta buona per vedere il debutto anche di questo nuovo ammortizzatore sociale. Ecco, di seguito, una panoramica su come funzionerà il Dis-Coll che dura sino a un massimo di 6 mesi.


Chi ne ha diritto

L'indennità spetta a tutti quei lavoratori rimasti disoccupati dopo il 1° gennaio 2015, che risultavano assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto. Per avere l'assegno, bisogna aver perso il posto involontariamente, cioè senza dimissioni spontanee, e avere versato almeno tre mesi di contributi, calcolati a partire dal 1° gennaio dell'anno precedente alla perdita del lavoro. Inoltre, nell'anno in cui si verifica il licenziamento, il collaboratore deve aver versato almeno un mese di contribuzione oppure essere stato assunto con un contratto con durata superiore a 30 giorni.

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A quanto ammonta

L'importo dell'assegno si calcola più o meno con gli stessi criteri previsti per la Naspi, il nuovo sussidio alla disoccupazione che verrà introdotto da maggio per i lavoratori dipendenti. La Dis-Coll sarà infatti pari al 75% della retribuzione, per la parte di stipendio che non supera i 1.195 euro lordi. Per la quota di compensi che oltrepassa questa soglia, invece, l'indennità si riduce al 25%. Per tutti i sussidi, è previsto comunque un tetto massimo di 1.300 euro lordi. L'assegno si riduce del 3% ogni mese, ma soltanto a partire dalla quinta mensilità. Per i primi 4 mesi, si ha diritto a ricevere l'intero sussidio.

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Quanto dura

L'indennità verrà corrisposta per un numero di settimane pari alla metà di quelli lavorati nel periodo compreso tra il primo gennaio dell'anno precedente il licenziamento e la data del licenziamento stesso. Esempio: Se un lavoratore viene licenziato dopo aver lavorato 8 mesi tra il 2014 e il 2015, avrà diritto a 4 mensilità di sussidio. In ogni caso, per la durata della Dis-Coll, è previsto un tetto massimo di 6 mesi.


Riduzione dei contratti

Le coperture finanziarie per pagare la Dis-Coll sono temporanee e basteranno fino al 31 dicembre 2015. Il governo si propone tuttavia di trovare le risorse anche per confermare il sussidio nel 2016. Intanto, però, nei prossimi mesi dovrebbe essere avviata una riduzione dei contratti di lavoro precari, con l'eliminazione definitiva delle collaborazioni progetto e di quelle coordinate e continuative, fatta eccezione per i rapporti già iniziati. A prevederlo è il testo del Jobs Act.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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