Dipendenti dell'industria in calo dello 0,8% in un anno
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Economia

Dipendenti dell'industria in calo dello 0,8% in un anno

Si salvano solo i servizi (+0,4%) e gli ex interinali (+18,8%). Ecco perché non c'è contraddizione con i dati positivi del Ministero del Lavoro

Si riducono nel primo trimestre i dipendenti delle imprese. Calano dello 0,8% rispetto all'anno precedente, secondo una nuova rilevazione dell'Istat. La diminuzione sfiora il 3% nell'industria (2,8%) e raggiunge il -5,3% nelle costruzioni. Si salvano solo i servizi, che vedono dipendenti in aumento dello 0,4%, e i lavoratori assunti mediante le agenzie di somministrazione, gli ex interinali, che crescono di un imponente 18,8%.

Nuovi dati vanno cosi' a raggiungere quelli sulle forze lavoro, che registrano 133 mila occupati in più nel primo trimestre rispetto all'anno precedente, e quelli del ministero del Lavoro sulle attivazioni nette di nuovi contratti, che sono piu' che raddoppiate in un anno. La contraddizione apparente tra queste statistiche è dovuta al fatto che i dati sono di natura diversa e provengono da fonti, indagini ed elaborazioni diverse.

Sul calo dei dipendenti, e in particolare di quelli dell'industria, incide inoltre l'andamento della cassa integrazione, che sta conoscendo il più grande calo mai rilevato dall'Istat. Il ricorso alla cassa non è infatti considerato dall'indicatore delle posizioni lavorative, che tiene conto di tutti i dipendenti a libro paga.

Per fare ordine tra le varie statistiche sul lavoro e darne una lettura complessiva, l'Istat pubblica il focus "Le tendenze recenti dell'occupazione". Il verdetto dell'istituto è che ci sono ''segnali di ripresa dell'occupazione'', dovuti anche agli interventi del governo a partire dal Jobs act. I dati, si legge nel rapporto, ''sembrano indicare un primo aggiustamento della domanda (e dell'offerta) di lavoro al nuovo quadro dei costi e di impiego del lavoro, conseguente ai recenti provvedimenti normativi, in un contesto di ripresa dei livelli complessivi di attività economica''.

Altre buone notizie arrivano dai posti vacanti, che sono in leggero aumento fino allo 0,7% del totale e sembrano indicare una ripresa della domanda di lavoro delle imprese, e dal boom dei dipendenti "somministrati". I dati sui lavoratori ex interinali - spiega l'istituto di statistica - sono ritenuti anticipare di circa due trimestri l'andamento dell'occupazione complessiva e fanno sperare in una decisa ripresa delle assunzioni a fine anno. La somministrazione di lavoro è infatti particolarmente sensibile all'andamento del ciclo economico, perchè consente alle imprese di aggiustare con facilità e senza particolari costi il proprio input di lavoro in risposta all'andamento della domanda di beni e servizi.

A frenare gli slanci di ottimismo arrivano però gli ultimi dati sul commercio estero con le esportazioni che ad aprile diminuiscono dello 0,8% rispetto a marzo, anche se continuano a crescere del 9% rispetto all'anno precedente. A trainare sono soprattutto gli Stati Uniti (in aumento del 36,3%) e in particolare l'export di autoveicoli (+51,2%). L'Istat calcola che la crescita tendenziale dell'export è spiegata per quasi un punto proprio dalle vendite di auto negli Usa.

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Redazione Economia