Le 10 professioni più richieste del 2013
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Economia

Le 10 professioni più richieste del 2013

Nonostante i dati negativi sulla disoccupazione ci sono lavori che non hanno registrato la crisi. Ecco quali sono nella classifica della società di selezione internazionale Michael Page

L’anno si chiude con un tasso di disoccupazione al 12,5 per cento . Eppure non mancano figure professionali che continuano ad essere richieste.
In collaborazione con la società di selezione internazionale Michael Page abbiamo dunque tentato una classifica. Quali i lavori per i quali c'è stata più domanda nel 2013? E quali le tendenze per il 2014? Cominciamo a dire questo: chi si è specializzato come export manager potrà contare più di altri su offerte di lavoro anche ben retribuite, così come non diminuisce la richiesta di direttori finanziari e manager specializzati nelle ristrutturazioni aziendali. Se poi ci spostiamo dall’offerta relativa al top management per guardare la domanda di quadri e impiegati, allora c'è ancora spazio per progettisti meccanici ed elettronici e figure tecniche.

Ecco nel dettaglio le professioni più richieste nell'anno che sta per concludersi.

- Export manager: a tenere in piedi le aziende italiane sono state le vendite estere. Di conseguenza, i top manager i più richiesti e ben pagati sono e restano gli export manager . Si richiede ottima conoscenza delle lingue (inglese e anche tedesco), ma lo stipendio è invitante: tra i 50/70mila euro per i manager con almeno 5 anni di esperienza e circa 70/120mila per chi lavora da 8 o 10 anni. Non manca la domanda anche per gli export manager di medio livello. Conoscere lingue come il tedesco, il russo o il cinese, in questo caso, significano lavoro garantito.

- Managing director: "Sono i dirigenti che vengono chiamati in azienda per guidare ristrutturazioni, riorganizzazioni e crisi aziendali e sono tutt'oggi molto richiesti", commenta Tommaso Mainini, country manager Italia ed Europa di Michael Page. "Si tratta di figure assunte a tempo determinato, ma proprio per questo ben pagate, anche 300mila euro per un medio periodo”.

- Direttori finanziari: in un periodo in cui le aziende arrancano e cercano soci finanziatori, va da sé che il direttore finanziario (cfo) è una figura sempre più centrale (retribuzione tra i 100 e i 180mila euro), insieme con i manager esperti in fusioni e acquisizioni aziendali.

- Dirigenti esperti di e-commerce e direttori commerciali: a loro spetta l’arduo compito di sviluppare nuove idee e canali per rilanciare le vendite in un periodo di stallo dei consumi.

Per le figure intermedie, invece, continuano a pagare le professioni ad alta specializzazione.

- Lo zoccolo duro restano i progettisti meccanici ed elettronici laureati in ingegneria ("le proposte di lavoro nel settore dell’ingegneria meccanica nel 2014 saranno in leggera crescita" sottolinea Francesca Contardi, direttore Italia ed Europa di Page Personnel (la divisione di Michael Page specializzata nella ricerca di figure non dirigenziali).

- Seguono la figura del buyer nel settore Oil&Gas;

- In buona posizione anche le assistenti/segretarie altamente specializzate, in particolare le addette al front-office, le poliglotte, e quelle specializzate nell’area legale "settore particolarmente in crescita a causa delle cause di lavoro e per mancati pagamenti conseguenti alla crisi”.

- La lista si chiude con i soliti sviluppatori web e in particolare quelli che sviluppano applicazioni per la telefonia mobile.

“Le figure più richieste nell’anno che va chiudendosi resteranno tali probabilmente anche nel 2014” conclude  Mainini. “Non ci attendiamo grandi scossoni o cambiamenti sul mercato, piuttosto segnaliamo qualche cambiamento nelle modalità di selezione. I tempi si sono allungati, le aziende prendono più tempo per decidere. E per due motivi: l’offerta è più ampia e i datori di lavoro vogliono scegliere al meglio”.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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