Diamanti in banca, cosa può fare chi li ha comprati
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Economia

Diamanti in banca, cosa può fare chi li ha comprati

L’ Antistrust ha multato i maggiori istituti di credito per aver venduto brillanti a prezzi gonfiati. E i clienti ora vogliono i rimborsi

Intesa Sanpaolo, UniCredit,  Banco BPM e Mps. E’ la sfilza di banche che la scorsa settimana sono state multate dall’Antitrust per circa 15 milioni di euro in tutto, per una vicenda che ha fatto molto discutere: la vendita di diamanti a prezzi gonfiati tramite le loro reti di sportelli. 

Da un po’ di anni a questa parte, infatti, diversi istituti di credito hanno iniziato a proporre una nuova  forma di investimento a molti clienti, soprattutto a quelli che dispongono di un patrimonio di una certa consistenza. Si tratta appunto dell’acquisto di diamanti e pietre preziose, vendute di solito in partnership con due intermediari specializzati: Diamond Private Investment (Dpi) e Intermarket Diamond Business, che sono stati a loro volta multati dall'Antitrust per complessivi 3 milioni. 


Prezzi gonfiati

E’ emerso però che i prezzi a cui i brillanti  venivano piazzati nel portafoglio della clientela, con la promessa di una costante e significativa rivalutazione negli anni successivi, erano in realtà ben al di sopraai prezzi di mercato. Per questo l’Antitrust è passata all’azione, infliggendo un’ammenda milionaria al quartetto di istituti per pratiche commerciali scorrette. 

Tutta la questione, però, non si è risolta con una semplice multa. Le associazioni dei consumatori sono adesso sono sul piede di guerra e chiedono risarcimenti per gli ignari investitori che hanno messo i loro soldi nei salatissimi diamanti offerti allo sportello. 

Una delle più attive su questo fronte è l’Aduc che, attraverso il proprio sito web, ha raccolto le segnalazioni di centinaia di persone che hanno acquistato pietre preziose. Alcuni correntisti di Intesa Sanpaolo hanno già restituito i diamanti alla banca e sono stati risarciti, almeno secondo quanto riporta l’associazione dei consumatori (che pubblica nel proprio sito web dei documenti che lo provano).

Risarcimento per tutti

A detta dell'Aduc, tutti gli acquirenti di diamanti hanno adesso diritto allo stesso trattamento. Meglio  dunque non fidarsi di eventuali proposte di mediazione o di tavoli di conciliazione perché, sostengonole sigle dei consumatori, le banche hanno torto marcio. La stessa Antitrust, quando ha inflitto le sue ammende, ha scritto infatti nero su bianco che il materiale informativo che accompagnava la vendita di diamanti aveva grande credibilità agli occhi dei clienti proprio perché veniva proposto dal personale bancario e non da un intermediario qualunque. 

Oltre all’Aduc, anche Confcosnumatori e Federconsumatori si stanno muovendo per tutelare gli acquirenti di diamanti e invitano chi detiene le pietre a rivolgersi alle loro sedi sul territorio, in modo da valutare le eventali azioni da intraprendere. La battaglia è appena iniziata


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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