Def, le novità attese
ANSA/ANGELO CARCONI
Economia

Def, le novità attese

Cosa aspettarsi dal Documento di Economia e Finanza del governo Renzi, che verrà presentato nel consiglio dei ministri di stasera - Crescita e Pil: cosa ci dice il Def

Appuntamento alle ore 18, con il Consiglio dei Ministri, dove verrà presentato il primo provvedimento significativo in materia economica del governo Renzi. Si tratta del Def (Documento di Economia e Finanza), che ha il compito di programmare gli obiettivi e le manovre sui conti pubblici per i prossimi 3 anni, basandosi su determinate previsioni di crescita del pil.

Il ministro dell'economia,Pier Carlo Padoan, ha lavorato intensamente per trovare le coperture ai tagli delle tasse promessi da Renzi ma, nello stesso tempo, ha elaborato una stima meno ottimistica sull'andamento del prodotto interno lordo italiano nel 2014, rispetto a quella presentata dal governo Letta: da una crescita dell'1,1% prevista lo scorso anno, si passerà probabilmente a un più prudenziale 0,8%. Ma ecco, nel dettaglio, i provvedimenti che verranno messi in cantiere da stasera.

IRPEF: I TAGLI PREVISTI

Confermato il taglio dell'irpef, l'imposta sui redditi delle persone fisiche, gravante sugli stipendi dei lavoratori dipendenti che guadagnano tra 8mila e 25mila euro lordi all'anno. L'aumento netto medio delle buste paga, per chi si trova in questa fascia di reddito, dovrebbe essere nell'ordine di 80 euro al mese.

RENDITE FINANZIARIE: PRELIEVO AL 26%

Vi sarà una diminuzione dell'irap (imposta regionale sulle attività produttive) di circa il 10%. I tagli verranno coperti, a partire da maggio, con l'aumento del prelievo sulle rendite finanziarie, che salirà dall'attuale 20% fino al 26%. Saranno però esclusi gli interessi dei titoli di stato, che manterranno l'attuale aliquota del 12,5% e forse anche i rendimenti dei conti di deposito, che dovrebbero conservare la tassazione al 20%.

LA SPENDING REVIEW

I tagli all'irpef saranno invece finanziati con la spending review, il piano di revisione della spesa pubblica elaborato dal commissario governativo, Carlo Cottarelli. I risparmi dovrebbero essere nell'ordine di almeno 5 miliardi di euro. Di questi, 400 milioni verranno dalla fissazione di un tetto agli stipendi dei manager pubblici, che non potranno guadagnare più di 239mila euro lordi all'anno. Altri 800 milioni di risorse arriveranno dalle maggiori economie sugli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione, mentre si parla anche di una minor spesa di un miliardo, grazie all'utilizzo dei costi standard nelle forniture alla sanità pubblica. Sono previsti infine altri tagli su diversi fronti, cioè nei bilanci della Camera e del Senato, nelle spese di alcuni enti autonomi e in quelle per la difesa.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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