Economia

Dark pool, le vasche oscure dei mercati finanziari dove tutto è lecito

“Scusa… Vado a cercare un bancomat”, diceva Jeffrey “Drugo” Lebowski in una scena clou della pellicola “Il grande Lebowski” firmata dai fratelli Coen. Un must per i trentenni (e non solo) di oggi e di ieri. Che c’entra? C’entra. Perché …Leggi tutto

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“Scusa… Vado a cercare un bancomat”, diceva Jeffrey “Drugo” Lebowski in una scena clou della pellicola “Il grande Lebowski” firmata dai fratelli Coen. Un must per i trentenni (e non solo) di oggi e di ieri. Che c’entra? C’entra. Perché con i listini in subbuglio ormai perenne è facile chiedersi quali siano i “bancomat” in grado di pompare soldi sempre. Alimentando non le Borse ufficiali (quelle no, non sia mai!). Ma quelle “ombra”.

Esistono i listini accessibili a tutti e quelli riservati a pochi eletti. Investitori top, che preferiscono sguazzare nelle “dark pool”, letteralmente “vasche oscure”. Sconosciute ai più, oggi valgono il 15% circa degli scambi azionari negli Stati Uniti. E sono in rapida crescita anche in Europa.

In pratica: sono piattaforme elettroniche che gestiscono ordini senza volto e senza prezzo. Niente quotazioni in vendita o in acquisto prima dell’esecuzione dello scambio. Anche l’identità dei broker è top secret. Si fa tutto al buio. Alla faccia della trasparenza.

E sì che a permetterne il decollo è stata la Market in Financial Instruments Directive (Mifid). È la direttiva che regola i mercati e gli strumenti finanziari ed è in vigore in Italia dal 2007. In nome della concorrenza il legislatore ha finito per sacrificare la trasparenza. Non è un caso se su Internet e dintorni giri la scritta “MIFID(O)?” Un gioco di parole divertente che va dritto al cuore del problema.

Va bene la competizione, ma il Dio denaro avrebbe bisogno di qualche regola. E i regolatori lo sanno bene. Al punto che persino Iosco, l’associazione a cui fanno capo tutte le Consob, sta lavorando a un vademecum che dovrebbe arginare i poteri di dark pool e dintorni. Quando? Boh! Al momento sono una cinquantina le “piscine oscure” censite Oltreoceano. Tra le più quotate c’è SigmaX che fa capo alla banca d’affari Goldman Sachs. E va a gonfie vele.

Pare garantisca efficienza e convenienza. Ma i suoi detrattori direbbero che sia pure un veicolo al servizio degli speculatori. Pochi o molti. Non è dato saperlo. Altro problema: le dark pool drenano liquidità ai mercati tradizionali. E di questi tempi la cosa non passa inosservata.

P.S. Alzi la mano chi ha associato le dark pool alle dark room! Sarà un lapsus? Mah! Quello che è certo è che per tutti o quasi le dark room sono sinonimo di trasgressione o quanto meno di mistero. Come dire: l’accostamento con le dark pool non è poi così ardito. O no?

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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