C'è cultura in quelle 20 start-up
Economia

C'è cultura in quelle 20 start-up

Si chiama Culturability ed è un progetto della Fondazione di Unipol: 200 mila euro per 20 idee di business-coop

L’Italia è l’ultimo Paese in Europa per investimenti in cultura e scuola (1,1% del pil contro una media continentale del 2,2%, ci ha ricordato pochi giorni fa Eurostat). La disoccupazione giovanile al 38% non è solo un problema economico ma anche morale e sociale, dice l’amministratore delegato di IntesaSanPaolo Enrico Cucchiani. Basta sommare i due fattori negativi per capire che il risultato può essere modificato solo se si interviene per sostenere la nascita di nuove imprese nel settore culturale. Ne è ben convinto Walter Dondi, direttore della Fondazione Unipolis che ha lanciato un “concorso” per aiutare gli under 35 a creare start up culturali. E occupazione. Riempiendo in qualche modo un "buco" lasciato dalla legge sulle Sti che è tutta concentrata sulle startup ad alto contenuto tecnologico.

Culturability, fare insieme in cooperativa” si chiama il bando della Fondazione del gruppo Unipol, che gestisce un budget di circa 1,2 milioni di euro l’anno. Duecentomila saranno riservati a 10 cooperative di giovani. «Vogliamo affrontare la difficoltà maggiore: trasformare una buona idea in un’impresa che funzioni», spiega Dondi. «Spesso le startup durano poco e questo rischio è ancora maggiore nel settore della cultura dove le competenze economiche sono minori. Per questo il nostro obiettivo è accompagnare queste nuove imprese affinché non siano iniziative estemporanee”.

Per questo il percorso di selezione è particolarmente complesso. Il 30 aprile si chiuderà il bando, alla fine del quale sarà fatta solo una verifica di coerenza: se si propone un software per la gestione dei trasporti non si passa… In giugno partiranno gli incontri con i candidati, una sorta di training sul territorio con gli esperti e i consulenti del sistema della Lega delle cooperative. A quel punto, dal 1 luglio al 30 ottobre, bisognerà passare dall’idea ai progetti e ai business plan, che saranno valutati da una commissione di cui fanno parte, fra gli altri, il presidente di Tiscali Renato Soru e l’ex ceo di McCann Italia Giuseppe Cogliolo. I criteri? Il progetto deve creare lavoro, essere innovativo, economicamente sostenibile e a basso impatto ambientale. Le proposte si possono già vedere sul sito dell'iniziativa

Dal gennaio 2014 nasceranno così 10 nuove cooperative costituite da giovani, con una piccola dote di 20 mila euro e la possibilità di ottenere altri sostegni finanziari dai partner dell’iniziativa e dal sistema cooperativistico (Unipol banca, ad esempio, mettere a disposizione altri 20mila euro a condizioni agevolate). «Per noi è un salto di qualità», conclude Dondi. «In passato erogavamo contributi a singoli progetti. Ma di fronte al dramma della disoccupazione giovanile era necessario farlo. E’ previsto un monitoraggio delle start up, successivamente alla costituzione della cooperative. Dovranno in qualche modo renderci conto del finanziamento a fondo perduto. E se la cosa funzionerà, è nostra intenzione ripeterla l’anno prossimo».

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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