Italiani e crisi, i quattro motivi che non ci fanno ben sperare
Economia

Italiani e crisi, i quattro motivi che non ci fanno ben sperare

Stipendi bloccati e sotto l’inflazione: calano reddito, spese e il tasso di risparmio torna ai livelli del 1990. Codacons: ogni famiglia ha perso in media oltre 1.600 euro

Stipendi bloccati, che rimangono sotto il livello dell’inflazione, mentre i redditi calano più delle spese, tanto che ormai la propensione al risparmio è tornata ai livelli del 1990.

È questa la spirale che sta trascinando gli italiani sempre più lontano dai livelli di benessere registrati negli anni pre - crisi.

La fotografia scattata dall’Istat nel 2012 immortala un Paese in crisi i cui abitanti faticano ad arrivare alla fine del mese, mentre i lussi ormai se li possono permettere solo in pochi.

Ha provato a sintetizzare in una sola cifra i dati su retribuzioni e redditi il Codacons, che parla di una tassa "invisibile e spietata che sta dissanguando gli italiani".

Significano, spiega in un comunicato l'associazione dei consumatori, una perdita del potere d'acquisto per una famiglia di tre persone pari a 1.678 euro, che diventano 1.848 se il nucleo è formato da quattro componenti. Il calcolo considera il dato dell’Istat che indica un calo del 4,8%, tenuto conto dell’inflazione.

Ma guardiamo nel dettaglio i dati. Gli stipendi nei primi due mesi sono fermi e crescono su base annua a un ritmo inferiore rispetto all’aumento del costo della vita.

A febbraio, in particolare, sono aumentati in un anno dell'1,4%, in rallentamento per il quinto mese consecutivo rispetto all'1,5% registrato a gennaio, rimanendo ancora sotto l'inflazione, con un divario di 0,5 punti percentuali.

Poste di fronte alla crisi, le famiglie hanno tirato la cinghia (la spesa per consumi finali è scesa dell’1,6%) anche se alla fine i sacrifici non sono bastati: molte di loro sono state costrette ad erodere i risparmi visto che il reddito disponibile nello stesso periodo è diminuito del 2,1% rispetto al 2011.

Non solo. Oltre la metà degli italiani (51%), stando all’analisi di Coldiretti - Swg, riesce a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre l’8% non ha soldi nemmeno per l'indispensabile.

Senza contare che le banche continuano a tenere i rubinetti chiusi : i prestiti alle famiglie sono diminuiti dello 0,7% a febbraio, stando all'ultimo bollettino di Bankitalia. È il quinto calo consecutivo da ottobre dello scorso anno.

La maggiore flessione dei redditi rispetto a quella della spesa, inoltre, ha fatto calare la propensione al risparmio delle famiglie che si è portata all’8,2%, mezzo punto percentuale in meno in 12 mesi.

Per riscontrare una percentuale simile, bisogna tornare indietro di 23 anni, agli inizi della serie storica dell’Istat: siamo ai primi anni ’90 e l’Italia rischiava di non entrare nell’euro. Ora, però, rischia di uscirne.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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