Crisi, Monti l'uomo che salverà l'euro? Per il Wall Street Journal (forse) sì
Economia

Crisi, Monti l'uomo che salverà l'euro? Per il Wall Street Journal (forse) sì

Il premier appare come un'anomalia in Europa, credibile e coraggioso. Ma lo spettro dell'instabilità politica mina il suo lavoro

Sono i veleni di un passato che nessuno si augura ritorni quelli che rischiano di rendere amaro il finale della storia del debito sovrano. È sull’asse Italia-Germania che si rispolverano in questi giorni vecchie rivalità. Mentre il Professore, Mario Monti, scrive il Wall Street Journal sta realizzando cambiamenti impopolari che i politici si rifiutano di fare, la cancelliera, Angela Merkel deve scegliere fra convenienze presenti e interessi futuri.

Risultato: il primo ministro italiano appare il più determinato nell'affrontare l'approccio tedesco, seppur con un aplomb tutto britannico, sentenzia il WSJ. Anche se l’ultimo capitolo di questa saga resta ancora tutto da scrivere.

A due giorni dall’intervista rilasciata al Der Spiegel dove il presidente del Consiglio italiano tentava di smontare i luoghi comuni fra Roma e Berlino il Wall Street Journal lancia una sponda al Professore. Scrive che Monti è "un'anomalia in Europa: un leader non eletto che realizza quello che i politici non fanno". Merito della sua credibilità che si è guadagnato sul campo, uscendo indenne dalla riforma del lavoro e per il momento dalla gestione della crisi dell'eurozona a livello internazionale.

Esemplare, ricorda il giornale, il duello con Merkel nel summit europeo di fine giugno, quando spuntò un primo via libera allo scudo anti-spread. Un vertice in cui a sorpresa lanciò un ultimatum alla cancelliera, mettendo in luce quel conflitto, anche filosofico, che divide l'Eurozona, bollando l’Europa del Sud come spendacciona e corrotta e quella del Nord come votata al rigore e virtuosa. Saranno questi mesi a costituire l’ennesimo banco di prova.

Anzi è "da questa estate" riprende il quotidiano che Monti "si trova in un circolo vizioso: più propone misure impopolari, più i partiti che lo sostengono minacciano di uscire dal governo". Lo spettro di una instabilità politica mina il suo lavoro. Per tirare fuori l’Italia dalle sabbie mobili e salvare l’euro il premier italiano ha bisogno di più Europa unita ma per ora non se ne vedono le tracce, segnala il quotidiano. Dalla Germania si sono levate richieste di misure interne più severe che rischiano di appesantire quelle tensioni che secondo il Professore recano i tratti di una dissoluzione psicologica del progetto della moneta unica.

Per il Wall Street Journal c’è però ancora un filo di speranza: si chiama Bce , unica potenza di fuoco che può riuscire a muovere i mercati. Anche Monti - secondo il giornale Usa - non ha dubbi in questo senso. Lo ha anche detto recentemente. ''Sono sicuro che la notte prima di un'eventuale disintegrazione della moneta unica, la Banca Centrale Europea farà tutto il necessario per salvarla: la domanda è se è necessario arrivare a quella notte''.

Ad oggi la risposta non c’è. Le resistenze nazionali sullo scacchiere dell’Eurozona, si sa, sono difficili da abbattere, ma essere condannati dalla storia per aver mancato una grande occasione è il rischio, lì dietro l’angolo. Berlino sta giocando col fuoco. È questo che deve tenere a mente.

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Micaela Osella