La crisi e l'Italia ancora vulnerabile
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Economia

La crisi e l'Italia ancora vulnerabile

Per Myles Bradshow di Pimco i tassi bassi aiuteranno il nostro Paese che però deve fare le riforme

L’Italia è sempre in vetta alle classifiche delle destinazioni per le vacanze. Ma il turista che abbia visitato il Bel Paese per l’ultima volta nell’estate del 2012 potrebbe effettivamente chiedersi se i mercati finanziari non siano impazziti. Da allora, infatti, i risultati economici italiani sono stati deludenti. Dal secondo trimestre del 2012 il Pil reale è calato del 2,4 per cento, il livello di disoccupazione del Paese ha visto una costante crescita, mentre la disoccupazione giovanile è aumentata di circa un quinto attestandosi al 43 per cento nel giugno 2014. E mentre il disavanzo pubblico si è stabilizzato, il debito sovrano italiano ha continuato ad aumentare e la Commissione europea prevede che nel 2014 si attesterà al 134 per cento del Pil.

Ciononostante il mercato obbligazionario italiano ha registrato i risultati migliori a livello mondiale, con i rendimenti a 10 anni che sono precipitati dal picco del 6,6 per cento nel 2012 al 2,4 al 29 agosto 2014. Ma allora cosa sta succedendo? Questo divario tra risultati economici e risultati del mercato può protrarsi ancora? Intanto la promessa di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, di fare "tutto il necessario", pronunciata a Londra il 26 luglio 2012, ha influenzato il sentiment degli investitori. Mandando segnali che la Bce avrebbe acquistato una quantità illimitata di titoli di stato per evitare il collasso dell’euro, la Banca centrale ha spezzato questa correlazione liquiditàdefault. Le condizioni dei mercati sono migliorate: gli investitori internazionali hanno smesso di vendere i titoli esistenti e le banche italiane hanno iniziato ad acquistare le obbligazioni per migliorare la propria redditività. Poi, nel corso del 2013, la ripresa del mercato obbligazionario italiano è stata accompagnata da segnali di miglioramento dell’outlook economico dell’Italia e dell’eurozona.


L'Italia è in vetta alle classifiche delle destinazioni per le vacanze. Ma il turista che abbia visitato il Paese nel 2012 potrebbe oggi chiedersi e i mercati finanziari non siano impazziti

Ma nel 2014 il mercato obbligazionario italiano ha continuato a registrare risultati positivi, mentre le previsioni per l’economia si facevano più fosche. La differenza sta nell’inflazione dell’eurozona. A partire dalla metà del 2012, la stagnazione economica all’interno dell’eurozona si è tradotto in un costante calo dell’inflazione, che ha raggiunto il minimo dello 0,3 per cento secondo la stima flash sull’indice dei prezzi al consumo della Bce di agosto 2014. Il calo dell’inflazione ha interessato l’intera eurozona, non solo la periferia, e i movimenti recenti sono stati accompagnati anche da un generale calo nell’aspettativa del mercato per quanto riguarda Lo spread l’inflazione per diversi anni a venire. Il carattere esteso degli ultimi movimenti e il peggioramento dell’aspettativa per l’inflazione rendono più concreto il rischio di deflazione così come la possibilità che la Bce metta in atto una politica di allentamento monetario.

Il debito pubblico è sostenibile? La Pimco continua a tenere sotto osservazione i problemi fondamentali dell’Italia, che riteniamo determinanti per la stabilità a lungo termine del mercato. Qualsiasi misura della Bce che comporti la diminuzione dei tassi di interesse va a vantaggio della sostenibilità del debito, ma il rapporto debito-Pil resta comunque vulnerabile rispetto a eventuali shock economici negativi. Le politiche che rilanciano la crescita potenziale non solo migliorano la sostenibilità del debito, ma contribuiscono anche a ridurre la vulnerabilità dell’Italia verso eventuali shock economici. Le riforme politiche sono un precursore necessario per le riforme strutturali che, a loro volta, sono necessarie per ridurre la disoccupazione e rafforzare la stabilità politica.


Per l'Italia le riforme politiche sono un precursore necessario per le riforme strutturali

I bond italiani sono dunque ancora attraenti? La crescita italiana è stata deludente, ma riteniamo che l’acquisto di asset da parte della Bce rappresenterà un motore ancora più importante per i prossimi 12 mesi. Prevediamo che a livello europeo la ripresa continuerà a essere sotto tono, rallentata dalle attuali tensioni con la Russia, e questo contribuirà a mantenere bassa l’inflazione all’interno dell’eurozona. La Bce probabilmente vorrà in primo luogo attuare le proprie operazioni di liquidità a basso costo per le banche oltre ad avviare i propri programmi di acquisto di cartolarizzazioni e di covered bond.

Tuttavia riteniamo altamente probabile che la Bce proceda poi con l’acquisto massiccio di asset, probabilmente nella prima metà del 2015. A nostro parere l’acquisto di asset da parte della Bce potrebbe abbassare i tassi di interesse reali e i premi di rischio, che nel caso dell’Europa si tradurrebbe in una riduzione degli spread per i bond italiani.

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Myles Bradshow