Crisi: troppe le aspettative per la riunione Bce. Ecco cosa farà Draghi
Economia

Crisi: troppe le aspettative per la riunione Bce. Ecco cosa farà Draghi

Francoforte riattiverà il programma di titoli di Stato sul mercato secondario senza fissare i tetti ai rendimenti, dicono gli economisti. Incrociare le braccia è un rischio. Da non correre

Altro che 12 settembre. L’imperativo è vietato perdere tempo . La crisi del debito non ne concede. In queste ore che i tecnici della Bce stanno limando i dettagli di quelli che saranno gli interventi d'emergenza in vista del consiglio in agenda la prossima settimana.Definire le sue regole di ingaggio nella battaglia anti speculazione non è cosa da poco. È un affaire che divide l’asse Berlino-Francoforte. Ai banchieri centrali tedeschi, si sa, non piace l'idea di un intervento dell’Eurotower sui mercati.

Trattasi come più volte sbandierato dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, di finanziamento agli Stati stampando moneta. Eppure come osserva Donatella Principe, responsabile dell'Institutional business di Schroders Italia, non fare nulla sarebbe più rischioso.

Calma apparente oggi sul mercato dei titoli di Stato dopo il collocamento di 3 miliardi di Ctz da parte del Tesoro. L’indicazione con cui Joerg Asmussen, membro del comitato esecutivo della Bce, ha rotto alla vigilia il silenzio stampa a pochi giorni dal purdah period, la settimana precedente la riunione nella quale i banchieri che siedono nel consiglio sono chiamati ad astenersi da dichiarazioni attinenti alla politica monetaria, ha rimesso la palla al centro su quanto l'Eurotower potrà fare contro la febbre degli spread.

Secondo il Wall Street Journal Francoforte si starebbe preparando ad agire in tandem con i fondi europei Efsf ed Esm, ma come anticipato appunto da Asmussen, solo a patto che sia pervenuta la richiesta dello Stato interessato. Il punto spiega Padhraic Garvey, fixed income strategist di Ing, è che la proposta dello scudo anti spread sarebbe molto positiva ma alla fine “la Bce riattiverà il programma di titoli pubblici sul secondario, senza però fissare i tetti ai rendimenti, finendo per mettere a rischio il suo bilancio”.

D'altra parte ammette Donatella Principe, responsabile dell'Institutional business di Schroders Italia, "Draghi con le ultime esternazioni si è volontariamente stretto tra Scilla e Cariddi. Se da una parte ha creato una forte aspettativa per un suo intervento sul mercato dei titoli di Stato, dall'altro si è legato le mani vincolandosi all'attesa della decisione della Corte tedesca". A questo punto "i rischi di un non-evento, con tutte le connesse conseguenze, sono elevati".

Qualsiasi annuncio arriverà da Francoforte - si aspetta l'esperta - confermerà l’Eurotower come organo indipendente dalle pressioni dei governo. E, in effetti, questo è proprio il terreno su cui alla Bce stanno lavorando per placare l'opinione pubblica tedesca , che non ha ancora digerito l'errore fatto la scorsa estate con l’Italia quando Francoforte comprò i suoi titoli di Stato, ma il tempo guadagnato non fu impiegato dal governo Berlusconi per implementare le necessarie misure di aggiustamento. Risultato: quel programma, chiamato in gergo tecnico SMP, fu congelato.

Oggi la storia però potrebbe essere diversa. Le parole di Asmussen hanno finito per risuonare come un avvertimento per Roma e Madrid, che sarà rispolverato dal cassetto. "Non sarà lo scudo anti spread, ma è pur sempre qualcosa in vista della campagna d'autunno a cui si stanno preparando le cancelliere di mezza Europa", chiosa un capo sala operativa. La prima tappa d'altra parte si inaugura già stasera. Appuntamento a Bruxelles con l'incontro fra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il presidente della Commissione Ue, José Barroso. Anche Draghi vuole arrivarci preparato.

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Micaela Osella