Dentro casa è meglio la dittatura
Economia

Dentro casa è meglio la dittatura

Cercare il consenso del partner su tutto è inutile e controproducente. Una volta sposati, conviene dimenticarsi la democrazia quotidiana

Un dittatore è quello che ci vuole in un matrimonio. È la teoria solo apparentemente bizzarra di Katy McLaughlin, giornalista del Wall Street Journal che partendo dai battibecchi quotidiani con il marito Alejandro ammette: è giusto che lui o lei decidano di volta in volta sulle questioni di ordinaria amministrazione. Senza cercare per forza il consenso dell’altro. Altrimenti si rischia lo stallo perenne.

È la morte della tanto declamata democrazia coniugale? «Niente affatto» dice a PanoramaStefano Gastaldi, psicologo e psicoterapeuta dell’Istituto Minotauro di Milano, che condivide la tesi di McLaughlin. E rilancia: "La visione romantica della coppia d’accordo su tutto è pura utopia o al più il frutto di un adattamento spesso solo apparente alla volontà dell’altro. Le differenze d’opinione e d’azione sono naturali e assolutamente salutari".

Per Gastaldi c’è da preoccuparsi semmai sulla tenuta di coppie solite discutere su ogni singola questione perché nessuno dei due vuole fare marcia indietro e taglia corto: "La democrazia in punta di forchetta non denota parità, bensì instabilità".

Peccato che in tempi in cui la soggettività è tutto non sia affatto facile trovare il giusto equilibrio. Gastaldi consiglia: "Osservate le vecchie coppie, quelle in cui regnano davvero parità e rispetto reciproco. Lasciano correre. Fatelo anche voi". 

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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