Conto corrente, come cambiarlo in pochi giorni
Carlo Carino/Imagoeconomica
Economia

Conto corrente, come cambiarlo in pochi giorni

Un decreto del governo permette di trasferire i depositi da una banca all'altra in non più di 2 settimane e senza spese. Cosa fare per accelerare i tempi

Non più di due settimane. E' il tempo massimo entro il quale i risparmiatori italiani potranno cambiare conto corrente, chiudendo quello vecchio e aprendone uno nuovo, presso una banca che offre condizioni migliori. A stabilirlo è un decreto del governo che è stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e che ha lo scopo di agevolare la concorrenza nel settore dei servizi finanziari. Tuttavia, anche con la nuova normativa, i correntisti dovranno seguire alcune avvertenze importanti per svolgere tutte le pratiche in tempi brevi ed evitare intoppi burocratici. Ecco, di seguito, una panoramica sui cambiamenti all'orizzonte per chi vuole cambiare conto corrente e una guida su come effettuare al meglio il passaggio da una banca all'altra.

Leggi qui: la riforma delle Popolari

Cosa prevede il decreto

Il decreto del governo, che è già in vigore ma deve essere convertito definitivamente in legge entro la primavera prossima, stabilisce il diritto per i clienti delle banche a chiudere un conto corrente e a trasferirlo presso un altro istituto entro un massimo di 15 giorni. Le procedure devono avvenire sempre senza costi, anche se il cambio del conto implica il trasferimento di prodotti finanziari. Non è ancora ben chiaro quali tipi di servizi possono essere classificati come strumenti finanziari trasferibili senza spese. In teoria, dovrebbe essere esente da costi anche il passaggio tra banche dei conti-titoli, in cui i correntisti custodiscono le azioni e le obbligazioni. L'associazione Altroconsumo esprime però qualche perplessità sul fatto che nel decreto non ci sia un esplicito riferimento al conto titoli, la cui chiusura è spesso soggetta a salatissimi balzelli e comporta di solito un allungamento dei tempi di estinzione dei depositi.

Leggi qui: Le banche italiane e gli stress test


La nuova banca pensa a tutto

Per effettuare il cambio di conto, i risparmiatori possono rivolgersi direttamente alla nuova banca che penserà a portare avanti tutte le pratiche, contattando il vecchio istituto. Ci sarà dunque una procedura che ricalca quella prevista per gli utenti delle telecomunicazioni quando decidono di cambiare gestore telefonico. Nello specifico, chi vuole cambiare conto dovrà recarsi presso la nuova banca che gli farà compilare un modulo di autorizzazione standard (uguale per tutti gli istituti) in cui andranno indicati i servizi di addebito e di accredito da trasferire, come la domiciliazione delle bollette, il pagamento dello stipendio o i bonifici permanenti. Una volta acquisite queste informazioni, la nuova banca contatterà il vecchio istituto per perfezionare il passaggio dei servizi e il trasferimento delle giacenze da un conto all'altro. Nel caso in cui vi fossero degli ostacoli, la banca che acquisisce il cliente dovà comunque informarlo al più presto degli intoppi incontrati.

Leggi qui: i mutui e i tassi sotto zero


Le sanzioni per i ritardi

Le banche che non rispetteranno la scadenza dei 15 giorni per la chiusura del rapporto dovranno risarcire la clientela, per ogni giorno di ritardo. Non è ancora chiaro quale sarà l'importo delle sanzioni che, secondo il testo del decreto, saranno comunque proporzionali alle giacenze presenti sul vecchio conto. Questi dettagli, però, dovranno essere specificati meglio attraverso dei regolamenti attuativi delle norme appena entrate in vigore. Ulteriori chiarimenti saranno necessari riguardo ad alcuni intoppi burocratici che spesso ostacolano il cambio di un conto corrente. Prima di estinguere un deposito, infatti, i correntisti devono aver lasciato in giacenza una somma di denaro sufficiente a pagare gli assegni già emessi e ancora in circolazione e i pagamenti registrati sulla carta di credito ma non ancora addebitati. Altrimenti, una banca ha molte buone ragioni per fare ostruzionismo e rifiutarsi di chiudere il vecchio conto corrente.


Occhio all'isc

In attesa di conoscere più nel dettaglio le nuove procedure per il cambio dei conti correnti, è bene guardarsi in giro per vedere se, sul mercato, ci sono dei depositi in cui conviene trasferire i propri soldi. Una bussola per orientarsi nella scelta è rappresentata dall'isc (indicatore sintetico di costo). Si tratta di un parametro che misura la spesa media annua sostenuta dai correntisti per la gestione del proprio deposito bancario. A questo proposito, il decreto sulla portabilità dei conti correnti appena approvato stabilisce anche l'obbligo per gli istituti di credito di indicare sempre l'isc di ogni prodotto, anche attraverso gli sportelli automatici (come il bancomat) e i canali remoti (cioè il conto online).


I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More