Crollo dei consumi, italiani sotto scacco
Economia

Crollo dei consumi, italiani sotto scacco

Famiglie con entrate fino a 1.300 euro al mese, casa di proprietà e più figli: ecco i più tartassati

Famiglie con entrate fino a circa 1.300 euro al mese, con reddito fisso, casa di proprietà e con più figli a carico. È questo l’identikit del nucleo familiare che più di tutti ha risentito della crisi e soprattutto del calo dei consumi nel 2012. Ad abbozzarlo per noi è Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, che attacca a testa bassa la politica fiscale del governo uscente che avrebbe portato sull’orlo della povertà milioni di italiani. “Parliamoci chiaro – esordisce Trefiletti -: quando a crollare non sono i consumi di beni generici, come potrebbero essere mobili o elettrodomestici, ma quelli legati all’alimentazione e all’abbigliamento, allora è chiaro che siamo di fronte a un fenomeno di impoverimento che sta colpendo i redditi più bassi, che hanno iniziato una sorta di sciopero della fame forzato”.

E a confermare indirettamente questo scenario, ci hanno pensato gli ultimi preoccupanti numeri resi pubblici dall’Istat. Il nostro Istituto statistico ha rilevato infatti che su base annua, nel 2012, il reddito delle famiglie è calato circa del 2%. Un dato che ha avuto come conseguenza immediata una contrazione ancora più netta dei consumi, che sono crollati del 2,2%. “Per chi aveva una casa di proprietà – fa notare Trefiletti – la tredicesima è andata bruciata per l’Imu. Un fenomeno che ha costretto famiglie a basso reddito e pensionati a contrarre in maniera ancora più significativa le proprie spese nell’ultimo mese di dicembre”.

Ma l’implacabile rassegna delle varie tipologie familiari colpite dalla crisi dei consumi, non finisce certo qui. “Senza dubbio – ammette Trefiletti – sono stati colpiti anche i ceti medi, per i quali si è riscontrata una contrazione consistente dei consumi. Molti cittadini appartenenti a questa categoria purtroppo sono stati anche trascinati inesorabilmente verso la soglia di povertà, un destino inimmaginabile fino a qualche tempo fa”. Tutta colpa di un mix micidiale che partendo dalle accise della benzina, passando per le addizionali Irpef e finendo all’Imu sulla casa, ha posto le condizioni per l’impoverimento di migliaia di nuclei familiari.

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“In realtà – spiega ancora Trefiletti – sono stati colpiti trasversalmente tutti i ceti sociali, ma quelli più bassi, proporzionalmente, hanno subito gli effetti più devastanti, ed è per questo che la mia posizione di criticità verso l’attuale governo è profondissima, perché avrebbe dovuto tutelare meglio fasce sociali che oggi devono rinunciare addirittura all’acquisto di cibo”. E per far comprendere ancora meglio il senso del suo discorso fa un esempio lampante. “E’ vero, come ha dichiarato pubblicamente, che l’ex premier Silvio Berlusconi ha pagato 300mila euro di Imu, una somma quindi non indifferente. Ma in ogni caso gli effetti che questo esborso ha avuto sul suo patrimonio sono stati comunque minimi. Diverso è il caso di un operaio in cassa integrazione a 800 euro, per il quale invece la nuova tassa sugli immobili ha rappresentato una vera condanna alla povertà”.

Più complicato diventa poi entrare nel merito degli effetti che la crisi ha avuto sulle famiglie a seconda del numero dei componenti. “Difficile dire se un single può aver sopportato meglio o peggio questo passaggio di crisi rispetto ad una famiglia con figli. Molto dipende infatti dal reddito percepito, più che dal numero di componenti. Un single a tremila euro al mese può avercela fatta senza problemi, uno a 800 euro avrà avuto comunque grandi difficoltà”. Una cosa però secondo Trefiletti è sicuramente chiara: “Le famiglie a basso reddito con più figli di certo hanno avuto e stanno vivendo problemi enormi. Basti pensare solo agli effetti che in un’abitazione con più persone ha avuto il boom delle tariffe elettriche, che ha fatto schizzare la bolletta energetica”. Insomma uno scenario quanto mai preoccupante, del quale non potrà non tenere conto il nuovo governo che da qui a qualche settimana si insedierà a Palazzo Chigi.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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