Le città più dinamiche nel 2025? Saranno tutte cinesi
Economia

Le città più dinamiche nel 2025? Saranno tutte cinesi

Shanghai, Pechino, Tianjin, Canton, Shenzhen, Wuhan, Dongguan e Shenyang. Fra poco più di dieci anni saranno più all'avanguardia di Londra e Parigi

Ogni tanto, può essere divertente esercitarsi in futurologia, impegnandosi per prevedere quello che verrà. È quello che hanno fatto i seri analisti dell'altrettanto serio istituto di ricerca americano McKinsey, forse per dare qualcosa in pasto ai loro lettori che, sotto il sole di ferragosto, vogliono evitare di concentrarsi solamente sulle alchimie della diplomazia internazionale. Elaborando i dati sulle dinamiche politico-demografiche mondiali, gli esperti hanno calcolato quali potranno essere le metropoli più dinamiche nel mondo del prossimo futuro, quello dell'anno 2025.

Punto di partenza della ricerca è il crescente tasso di urbanizzazione in tutto il mondo, accompagnato dal ruolo sempre più importante che le grandi città giocano nella vita politica, sociale, culturale ed economica di noi tutti. Basti pensare che già oggi seicento metropoli generano il 60% del Pil mondiale. Pare che il numero non varierà prima del 2025: a cambiare saranno i centri urbani che faranno parte del novero di quelli più dinamici.

Come era prevedibile, anche senza ponderosi lavori di ricerca, l'asse dell'urbanizzazione si sposterà verso oriente. Novantanove città, la maggior parte europee e nordamericane, usciranno dalla lista delle "magnifiche seicento", per essere sostitute da metropoli cinesi e indiane.

Oggi la classifica vede ai primi posti New York, Londra, Tokyo e Chicago. Nel 2025, la città più dinamica del mondo sarà Shanghai, il cuore della modernizzazione della Repubblica popolare cinese, che aggiungerà altri dieci milioni di persone alla propria popolazione (toccando quota trenta) e avrà un Pil di mille e cento miliardi di dollari (+344% rispetto al 2010). Seguiranno la capitale cinese Pechino (ventinove milioni di persone e poco più di un mille miliardi di Pil) e la meno nota, ma in crescita esplosiva Tianjin, che un tempo ospitò anche una enclave italiana (e che nel 2015 avrà una popolazione di quindici milioni e un Pil di seicento miliardi). Per arrivare a una città occidentale tradizionale, bisogna scendere nella classifica: dopo San Paolo del Brasile, Canton e Shenzhen, troviamo New York. La prima città europea è Londra, ventunesima: nel 2025 sarà sorpassata anche da una dozzina di città cinesi che oggi faticheremmo a collocare sulla carta geografica, come Wuhan, Dongguan e Shenyang. Fra le prime cinquanta, la vecchia Europa piazzerà solamente un'altra città: Parigi, ventiseiesima.

Esercizio sterile? Puro divertimento intellettuale? Forse. Ma, spesso, i dati del presente ci aiutano a indirizzare le azioni di domani, specie quando questo domani si avvicina ad ampie falcate. Il dato più significativo della ricerca è che, se si calcola il punto mediano della crescita urbana, si può vedere come questo si sia spostato nel tempo: per tutto il Novecento, è rimasto in una zona a metà fra la Scandinavia e la Groenlandia, a riprova di come l’asse euro-americano fosse il cuore del mondo; oggi è dalle parti di Mosca e nel 2025 sarà nel Caucaso. Sempre più a Oriente, e sempre più a Sud.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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