Oscar Giannino e le banche di sistema
EPA/DANIEL DAL ZENNARO
Economia

Oscar Giannino e le banche di sistema

Sono finite in polvere le operazioni varate anni fa dalle grandi banche italiane

Lo Stato è mediamente un cattivo azionista, tendente al pessimo: per averne conferma non si avvertiva bisogno del ritardo che ha imposto alla Finmeccanica per cedere Breda, Ansaldo Energia e Ansaldo Sts, che ora si vorrebbero «girare» alla Fintecna, cioè alla Cassa depositi e prestiti. Ma i nodi, venuti al pettine in perfetta sincronia per Telecom Italia e Alitalia, riguardano un altro versante. A finire ko sono le grandi operazioni realizzate dalle cosiddette banche di sistema: Intesa San Paolo in Alitalia, ancora Intesa con Mediobanca e Generali in Telco, la holding che esercita di fatto il controllo sulla Telecom.

E che il ko sia sincrono, si deve al fatto che in entrambi i casi le banche hanno ormai fretta di non accollarsi più sul bilancio di quest’anno le rituali perdite, accantonamenti per svalutazioni, né tanto meno hanno intenzione di partecipare a ricapitalizzazioni, più che mai necessarie alle due società. È troppo presto per giudicare i mille problemi che sorgeranno intorno ai nuovi accordi che consegnano, in diversi mesi, la governante della compagnia aerea all’Air France, e di quella della Telecom alla Telefónica. In questo secondo caso, la vendita delle attività in Brasile e Argentina, il punto interrogativo sullo spin-off della rete fissa e l’eventuale partecipazione in essa della Cdp, la necessità comunque di un aumento di capitale «vero» per sostenere i valori di avviamento, il braccio di ferro con l’Agcom, il punto interrogativo sulla intenzione spagnola di investire sono, ciascuno e tutti, i grani del rosario che occorrerà dipanare.

Ma quel che intanto appare chiaro è che finiscono in polvere le operazioni varate anni fa dalle grandi banche italiane a braccetto con una politica che aveva finito i soldi ma non la voglia di impicciarsi: vedi i piani di Romano Prodi sulla rete fissa, l’appoggio del centrodestra a Corrado Passera. Cedere anni fa la Telecom all’At&t e l’Alitalia ai francesi avrebbe spuntato prezzi molto più elevati, e insediato padroni stranieri in entrambi i casi ma allora molto più desiderosi e capaci di investire. Invece la retorica ha portato a perder tempo e denaro. Storicamente, è tramontato prima lo Stato padrone, poi i capitani coraggiosi, infine le banche con le loro cordate eterogenee e irrisolte a spingere i manager a fare tutto il necessario. C’è solo da sperare che i tanti che ora piangono sulla lesa italianità ricordino bene in quanti hanno fallito la prova dell’efficienza, tra pubblico e privato.

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