Btp: che fare con i titoli di stato, dopo il successo delle aste
Economia

Btp: che fare con i titoli di stato, dopo il successo delle aste

Calano i rendimenti dei Buoni del Tesoro, nonostante le turbolenze della politica. Per ottenere un po' di interessi in più, bisogna dunque allungare le scadenze

Come previsto o meglio del previsto. E' andata così l'asta di oggi dei Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) con scadenza a 3 anni, che il governo italiano ha collocato per un valore complessivo di circa 3,5 miliardi di euro. I rendimenti dei titoli assegnati sono scesi al 2,5% lordo (2,2% netto) contro il 2,64% registrato nel collocamento di novembre. In forte calo anche gli interessi offerti dai Buoni del Tesoro con scadenza nel 2026, piazzati oggi sul mercato per una piccola tranche di 750 milioni: i rendimenti di questi titoli si sono infatti fermati al 4,75% lordo (4,15% netto), contro il 5,3% registrato a settembre.

IL SUCCESSO DEL BTP NELLE PRECEDENTI ASTE

Gli investitori continuano dunque a fidarsi dei titoli di stato italiani, la cui domanda ha superato oggi di 1,36 volte l'offerta, nonostante le turbolenze della vita politica romana. Dopo la positiva asta dei Bot di ieri, anche i prezzi dei Btp stanno dunque continuando a salire, mentre i rendimenti calano e sono tornati fortunatamente ai livelli del 2010, quando la crisi di Eurolandia doveva ancora entrare nella fase più critica.

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Tuttavia, gli analisti e i gestori delle case d'affari invitano a non farsi troppe illusioni per i mesi a venire. Andreas Utermann, capo investimenti di Allianz Global Investors, prevede che i mercati saranno molto volatili nel corso del 2013, cioè si muoveranno tra alti e bassi ancora per un po' di tempo. “Le azioni risolute concordate tra i politici e la Banca Centrale Europea hanno affrontato la situazione di rischio nell’immediato”, ha scritto infatti Utterman nel suo report di previsione sul prossimo anno, “ma non sono riusciti a risolvere completamente tutti i problemi di Eurolandia”.

Le impennate dello spread sono dunque ancora in agguato. Tuttavia, se dovesse verificarsi una nuova risalita del  differenziale di rendimento tra i Btp Italiani e i Bund tedeschi, per gli esperti di Axa Investment Managers si aprono nuove opportunità di acquisto tra i titoli di stato del nostro paese.  Nel frattempo, superata la prova delle aste odierne, va comunque riconosciuto che oggi le occasioni sul mercato si sono notevolmente ristrette, soprattutto tra i Buoni del Tesoro di scadenza più breve. Non a caso, gli analisti di Hsbc adesso consigliano di vendere i Btp italiani con durata fino al 2015 (come quelli andati in asta oggi) che hanno ormai dei margini di rialzo risicati, mentre suggeriscono di comprare i titoli di stato spagnoli (Bonos) con scadenza nel 2017.

LA PRIMA EMISSIONE DEL BTP ITALIA

In effetti, passate le turbolenze degli ultimi 2 anni, chi oggi investe nei Buoni del Tesoro con vita residua breve raccoglie ormai dei rendimenti davvero ridotti. I titoli che verranno rimborsati fra un anno, per esempio, offrono un interesse risicato dell'1% al netto delle tasse, che sale ad appena 2,1% netto per i Btp a 3 anni. Si tratta di cifre che riescono a tenere a stento il passo dell'inflazione (prevista al 2% nel 2013) e che non proteggono il capitale dall'azione erosiva dell'aumento dei prezzi. Chi vuole ottenere dei rendimenti un po' più corposi ed è disposto a tenere i titoli nel portafoglio per un po' di tempo, deve dunque indirizzarsi sulle emissioni con vita residua un po' più lunga. I Buoni del Tesoro a 5 anni, per esempio, offrono attualmente un interesse di quasi il 3% netto mentre quelli a 7 anni arrivano fino al 3,4% circa.

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