Benzina, nel weekend in arrivo una valanga di aumenti
Economia

Benzina, nel weekend in arrivo una valanga di aumenti

I prezzi della verde e del gasolio subiranno rincari superiori a un centesimo al litro. E ora per un pieno ci vogliono 115 euro

Tempo di weekend, tempo di aumenti dei prezzi di benzina e diesel. Immancabili, all’avvicinarsi dei fine settimana, sia la stagione estiva o autunnale, scattano i rincari per i carburanti . E anche per i prossimi giorni la regola verrà rispettata. Dopo un breve periodo nel quale si era avuta l’impressione che i prezzi di benzina e gasolio avessero fermato la loro corsa verso l’alto, e in alcuni casi fossero addirittura calati, seppur di poco, da oggi infatti riprende l’impennata.

Ad aprire le danze saranno da subito Eni e Shell, che secondo le periodiche rilevazioni di Staffetta Quotidiana, hanno ritoccato verso l’alto i propri listini rispettivamente di un centesimo e di 1,5 centesimi. A seguire tra sabato e domenica ovviamente ci sarà il riallineamento di tutte le altre compagnie. Con il risultato che al momento si può stimare che nel weekend i prezzi medi di benzina, gasolio e gpl da trazione, si attesteranno rispettivamente a quota 1,903 euro, 1,799 euro e 0,836 euro. Ma se questa è la media, ovviamente in molti casi si dovrà fare i conti con prezzi decisamente più alti, che secondo le ultime rilevazioni potranno raggiungere punte , in modalità servito, di 1,968 euro al litro per la verde, di 1,833 per il diesel e di 0,870 per il gpl.

Entrando poi nello specifico delle singole compagnie, per quanto riguarda la benzina si andrà da un prezzo medio dei distributori Esso, Eni e Shell di 1,890 euro al litro a 1,903 per i benzinai con le insegne della Tamoil. Le pompe no logo invece dovrebbero attestarsi mediamente intorno ad un prezzo di 1,789 euro al litro. Per quanto concerne invece il gasolio, bisognerà fare i conti con prezzi medi di 1,792 euro al litro per i distributori  Esso, di 1,799 euro per la Tamoil e 1,802 per la Shell.

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Le ragioni di questa ennesima ondata di rincari va cercata nelle dinamiche dei prezzi che si stanno registrando sui mercati internazionali. In particolare in questi giorni le compagnie hanno dovuto fare i conti con il terzo rialzo consecutivo del costo del gasolio, il cui prezzo è balzato da quota 671 euro per mille litri a 686 euro. Discorso analogo per la benzina, il cui prezzo internazionale è schizzato da 648 euro per mille litri a 660 euro.

Una situazione che secondo Coldiretti fa sì che il costo medio di un pieno di benzina salirà fino a quota 115 euro, un valore superiore di ben 4 euro a quello della spesa media settimanale delle famiglie italiane per il solo cibo. Un problema quello del costo dei carburanti giudicato gravissimo da tutte le associazioni dei consumatori. In particolare la Federconsumatori ha calcolato che le ricadute dei continui aumenti dei carburanti sono quantificabili in 768 euro in più spesi rispetto all’anno scorso, dei quali 420 diretti, cioè per l’acquisto di benzina e gasolio, e ben 348 indiretti, cioè legati agli aumenti del costo delle merci che vengono trasportate su gomma.

Ad aggravare la situazione contribuirà ora anche l’aumento  al 22% dell’Iva sui carburanti decisa dal governo con l’ultima legge di stabilità, una mossa che secondo le associazioni dei consumatori rischia di mettere definitivamente in ginocchio i bilanci delle famiglie italiane.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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