Bankitalia avverte: Grecia destabilizzante
ANSA/ FABIO CAMPANA
Economia

Bankitalia avverte: Grecia destabilizzante

Il governatore della Banca d'Italia lancia l'allarme su un'eventuale uscita di Atene dall'euro. E promuove il governo: la ripresa c'è davvero

Promozione per il governo, bocciatura per le imprese. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ieri ha svolto le sue considerazioni finali, approva ciò che il governo ha fatto e sta facendo sul fronte della sostenibilità della finanza pubblica. La politica di bilancio del governo tesa a “un equilibrio tra rigore e sostegno dell’economia” è “appropriata” anche grazie alla riforma Fornero che ha aumentato la “sostenibilità” del sistema pensionistico pubblico. Il motivo della crescita del debito, salito di 30 punti percentuali dall’inizio della crisi e arrivato a quota 132% sul Pil, è da imputare “alla mancata crescita economica”.

In questo senso la prima responsabilità è da imputare alle imprese. Da una parte, ha detto, “una rinnovata capacità di competere delle imprese italiane” è segnalata “da una crescita in volume delle esportazioni di beni maggiore di quella della domanda sui nostri mercati di sbocco”, ma ciò che preoccupa è la scarsa innovazione che “è meno intensa che negli altri principali Paesi avanzati, soprattutto nel settore privato. Un confronto con la Germania dice che il ritardo “è accentuato nei settori industriali a più elevato contenuto tecnologico”. Il motivo? Visco cita soprattutto la corruzione e l’attività della criminalità che impediscono alle aziende di crescere.

Riguardo alla crisi Grecia, per la quale ancora non si vedono soluzioni all’orizzonte, Visco ha detto che finora l’impatto è stato “limitato” ma l’incertezza alimenta “tensioni gravi, potenzialmente destabilizzanti”.

Per evitare conseguenze peggiori, ha detto il Governatore, la crisi greca “va governata”, che suona come un invito esplicito a trovare un modo per arrivare ad un haircut, un taglio del debito, o una sua ristrutturazione per evitare che Atene finisca in default, visto che è di pochi giorni fa l’allarme lanciato dalla capitale ellenica sull’assoluta mancanza dei fondi necessari per ripagare i creditori.

E, sempre in ambito europeo, Visco promuove anche le azioini della Banca centrale europea, che sta iniettando liquidità nel sistema bancario del continente attraverso l’acquisto di titoli per un controvalore di 60 miliardi al mese. L’biettivo è quello di raggiungere un livello di inflazione pari o dio poco inferiorel, al 2% annuo. Secondo Visco non si segnalano “squilibri generalizzati” ma avverte che “gli effetti positivi del programma fin qui osservati non devono indebolire la determinazione nel portarlo avanti: sono anzi una conferma della necessità di condurlo a compimento”.

Visco è anche ottimista sulla ripresa economica che, “anche in Italia, pur in un quadro più debole di quello dell’area, si è avviata”. Il governatore ricorda che “l’aumento del Pil nel primo trimestre (più 0,3%, ndr) interrompe una lunga fase ciclica sfavorevole” e “dovrebbe consolidarsi nel trimestre in corso e ikn quelli successivi”.

E tra le riforme citate da Visco come positive c’è quella della scuola. “Ai giovani- ha detto – la scuola deve fornire la prospettiva di un adeguato ritorno, non solo economico, per l’investimento in conoscenza: molti indicatori mostrano da tempo un ritardo sia nei livelli di istruzione sia nelle competenze funzionali degli italiani. Per migliorare i programmi di insegnamento – ha aggiunto -  bisogna accrescerne la qualità e indirizzare le risorse dove sono più necessarie. Non si può prescindere da una valutazione sistematica e approfondita dei servizi offerti e delle conoscenze acquisite”. Un’esplicita promozione del disegno di legge di riforma scolastica, ora in discussione al Senato per l’approvazione definitiva, osteggiato dai sindacati e da una parte minoritaria del Pd, proprio perché prevede la valutazione delle competenze e un “accentramento” del potere di sanzionare o premiare gli insegnanti migliori da parte del preside.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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