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Economia

Banche e consulenza: cosa cambia per i risparmiatori

Il governo ha recepito la direttiva europea sul mercato dei prodotti finanziari. Entrerà in vigore il prossimo gennaio: più trasparenza su costi e conflitto di interesse

Più trasparenza sui costi e la possibilità di scegliere tra il servizio di consulenza finanziariaindipendente o quello dipendente. Sono le due principali novità per i risparmiatori che entreranno in vigore dal prossimo anno a due anni dalle regole del bail-in che prevedono la partecipazione di azionisti e creditori al salvataggio di un istituto in crisi.

Il decreto legislativo che attua la direttiva Mifid 2 (Market in financial instruments directive) e il regolamento Mifir (Markets in financial instruments regulation) in materia degli strumenti finanziari, approvato dal governo a fine luglio, è entrato in vigore il 26 agosto con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Le modifiche al Testo unico della finanza, che regolamenta il settore, saranno comunque operative il 3 gennaio prossimo: è una data che segna lo spartiacque sulla vendita ai risparmiatori di prodotti finanziari, come azioni, obbligazioni, fondi comuni, Etf, fondi pensione e polizze a contenuto finanziario (unit linked).

Cosa dice la direttiva

Ricordiamo che la direttiva europea Mifid 2 - che modifica la precedente Mifid - impone a banche e società di investimento maggiori obblighi informativi per gli intermediari (banche e società di investimento).

I risparmiatori, quindi, avranno maggiori garanzie e più strumenti informativi per capire che tipo di prodotti stanno comprando e, soprattutto, quante e quali spese dovranno sostenere. Rispetto alla precedente Mifid, la nuova direttiva inoltre estende i poteri di controllo delle autorità e allarga l'universo dei prodotti soggetti a regolamentazione, riducendo il rischio che eventuali prodotti non siano adeguati al cliente finale.

Consulenza indipendente e non indipendente

La direttiva, in particolare, fa chiarezza sulla tipologia di servizi offerti dal settore finanziario. A partire dall'importante distinzione tra i servizi di investimento a valore aggiunto e quelli esecutivi: coi primi si intendono servizi quali la consulenza finanziaria e la gestione individuale del portafoglio; con i secondi il collocamento, la recezione e la trasmissione di ordini, svolta dagli intermediari.

La direttiva introduce poi l'importante distinzione tra consulenza finanziaria prestata su base indipendente e consulenza prestata su base non indipendente (o dipendente): la prima prende in considerazione tutti i prodotti disponibili sul mercato - non solo quelli della banca e delle case terze con cui un istituto ha stretto accordi commerciali - e si paga tramite una parcella, alla pari degli altri servizi offerti da altri professionisti, come gli avvocati, i commercialisti eccetera.

La consulenza dipendente è quella che ad oggi offrono in Italia le banche e i network di consulenti finanziari (ex promotori finanziari): è remunerata con le retrocessioni delle commissioni dei prodotti collocati e prende in considerazione una gamma più ristretta di prodotti.

Cosa cambia per le banche

Gli intermediari possono scegliere se fare consulenza su base indipendente, dipendente o entrambe. Diverso è il discorso per i consulenti finanziari (gli ex promotori): dovranno scegliere se lavorare in un regime di dipendenza o di indipendenza e comunicarlo esplicitamente al cliente.

Finora, infatti, i consulenti finanziari e i private banker o avevano uno stipendio fisso, nel caso dei dipendenti di banca, o erano agenti con mandato (a partita iva), remunerati con le retrocessioni delle commissioni: di qui il conflitto di interesse che ha posto in taluni casi le necessità del risparmiatore in secondo piano rispetto agli obiettivi commerciali dell'industria.

Le retrocessioni

La consulenza indipendente non prevede retrocessioni o incentivi di alcun tipo, ma è detta anche fee-only (dall'inglese, solo a parcella), che sono invece ammessi nel caso della consulenza dipendente, ma devono comunque rientrare all'interno di un servizio aggiuntivo o di livello superiore per il cliente.

Detto altrimenti, il meccanismo delle retrocessioni - su cui si è basata questa industria per anni - non deve compromettere gli interessi dei clienti e non deve offrire un vantaggio diretto alla banca senza la garanzia di un beneficio continuativo per i clienti.

I nuovi attori

La nuova normativa introduce in Italia tre soggetti autorizzati ad operare sul mercato della consulenza finanziaria dall'Ocf, l'albo unico dei consulenti finanziari: i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede (gli ex promotori finanziari), i consulenti autonomi (non vincolati da un mandato con una banca o società di investimento) e le società di consulenti finanziaria.

Questi ultimi due soggetti in genere sono specializzati nel servizio consulenza finanziaria indipendente e, grazie al decreto legislativo approvato a fine luglio, potranno offrire i propri servizi fuori sede come gli ex promotori.

I costi sotto la lente

Le banche non dovranno limitarsi a delineare il profilo di rischio del cliente, ma dovranno anche definire quali strumenti siano adeguati e capire se quest'ultimo è capace di sopportare le potenziali perdite (predisposizione al rischio) sia di un investimento singolo - il caso delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria e Banca Marche è noto a tutti - sia di un pacchetto di prodotti.

Inoltre, sono stati ampliati gli obblighi di comunicazione alla clientela: dovranno essere espliciti tutti i costi connsessi ai servizi di investimento e cioè il costo dello strumento finanziario raccomandato, il costo della consulenza e la tipologia di remunerazione del servizio di investimento (a parcella o con le retrocessioni).

Non solo. Le banche e le imprese di investimento dovranno presentare al cliente i costi da lui sostenuti in formato aggretato per consentirgli di conoscere la spesa complessiva dell'investimento e l'impatto che può avere sul rendimento atteso dell'investimento.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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