Mercato dell'auto: a che punto siamo a febbraio
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Mercato dell'auto: a che punto siamo a febbraio

Buoni segnali vengono dalle imprese e dal noleggio. Ma nessuno crede a una vera ripresa

Questa volta i segni positivi non solo ci sono un po’ davanti a tutti i grandi marchi, ma sono anche di grande consistenza. Il mercato dell’auto italiano compie infatti un balzo deciso a febbraio, facendo segnare una crescita dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del terzo risultato utile consecutivo, che però risulta molto più convincente rispetto agli striminziti +1,4% e +3,24% fatti segnare rispettivamente a dicembre 2013 e a gennaio 2014.

E INTANTO IN CASA FIAT...

Eppure, nonostante questa buona performance, che si accompagna, come accennato, a valori in crescita delle singole case automobilistiche con valori di +25,40% per Toyota, +17,55% per Peugeot, e ancora +14,90%  per Renault e +9,79% per Fiat, solo per citarne qualcuno, gli operatori non si abbandonano a commenti trionfalistici. Soprattutto nel mondo dei concessionari ci sono forti dubbi sul fatto che ci troviamo di fronte a una vera inversione di tendenza. Qualcuno parla infatti ancora di semplice rimbalzo tecnico rispetto a un 2013, che nei primi mesi aveva fatto segnare risultati decisamente catastrofici.

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Il dubbio tra l’altro si fa ancora più consistente se si considera l’andamento degli acquisti dei privati, che in febbraio hanno perso ulteriori punti di rappresentatività, scendendo al 61,5% del totale, storicamente uno dei valori più bassi.  Come a dire la gente comune, ovvero il singolo consumatore, si tiene ancora lontano dai saloni auto. A salvare la baracca allora sono soprattutto le aziende le cui immatricolazioni sono cresciute del 4,3% in febbraio a 20.738 unità e al 17,4% di quota di mercato. Altro contributo determinante poi al buon risultato complessivo è arrivato dalle vendite a noleggio che hanno mostrato elevata vivacità con una crescita del 33,6% a 25.112 unità ed una rappresentatività che si porta al 21,1% del totale.

Ma se questa è la situazione, come fare allora per sbloccare il mercato sul fronte dei privati e ridare uno slancio più corposo a questa che nessuno ancora si sente di definire ripresa? A rispondere è Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae, l’Associazione dei Costruttori esteri in Italia. “Il mondo dell’auto – sostiene Nordio – guarda con speranza all’attività del nuovo governo ed auspica che sia in grado di rilanciare il lavoro della Consulta Automotive e potenziare il dialogo con le associazioni, per individuare soprattutto azioni di revisione del peso fiscale sui cittadini e le imprese”.

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Insomma, un vero impulso positivo al mercato dell’auto potrà passare solo da una riforma profonda della tassazione che attualmente investe il settore dei motori. C’è solo da capire se il nuovo esecutivo sarà nelle condizioni di raccogliere questo ennesimo grido di allarme che giunge dal mondo delle imprese. “Un recupero più rilevante dei livelli di immatricolato nel breve periodo, - conclude Nordio - può passare solo attraverso le azioni annunciate dal nuovo governo Renzi, per il rilancio dei consumi di beni durevoli e, di conseguenza, con benefica ricaduta anche sul settore auto”.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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