Auto, la classifica dei gruppi automobilistici
Economia

Auto, la classifica dei gruppi automobilistici

A febbraio segnato il dato più basso delle immatricolazioni degli ultimi 32 anni. Ma Fiat scalza la Ford al quinto posto della top ten in Europa

Un buco nero ha inghiottito il mercato dell'auto in Europa. Il mese di febbraio è stato il peggiore in Europa quanto a numero di immatricolazioni. Secondo i dati dell'Acea, l'agenzia europea di settore, le 829.359 immatricolazioni del mese scorso sono le più basse da sempre, ovvero da quando (32 anni fa) sono iniziate le rilevazioni.

È abbastanza per parlare di disastro. Di più: è il 17° calo consecutivo e niente fa pensare che a marzo non si possa raggiungere un nuovo record. Al ribasso. Soffrono tutti, senza distinzione. Con la ovvia maggior propensione delle case produttrici di veicoli di massa.

Fiat Group Automobiles, con il suo -15,7% di immatricolazioni  (a 55.985 unità) è certamente uno di quelli,  anche se il marchio Fiat ha contenuto le perdite al -6,7% segnando  46.838 unità.

A guardare la 'top ten' dei principali gruppi automobilistici in Europa, infatti, c'è una sorpresa che non consola, ma riguarda l'azienda di casa nostra. Se in testa resta sempre il trio Volkswagen (-7,2% a 205.102), PSA (-13,2% a 102.760) e Renault (-8,6% a 78.846), al quarto posto va Gm (-20,1% a 59.068) mentre il gruppo Fiat conquista il quinto posto, detenuto a gennaio da Ford scivolata al sesto posto con 53.660 immatricolazioni (-20,8%). Il gruppo Bmw è sceso al settimo posto con 48.412 unità (-2,8%), seguito a ruota da Daimler (-1,7% a 44.183) da Toyota e da Hyundai.

Panda e 500, secondo la Fiat, "sono ancora le city car più vendute in Europa e 500L ha già raggiunto la seconda posizione nel segmento di appartenenza''. In sostanza il Lingotto rileva che è ancora il mercato italiano "a pesare sul risultato di Fiat Group Automobiles in Europa". E infatti tra i mercati auto "top five" l'Italia anche a febbraio è in Europa quello con la perdita più sostenuta (-17,4%), seguito da Francia (-12,1%) e Germania (-10,5%).

In realtà in Europa l'unico mercato trai principali a essere in controtendenza è la Gran Bretagna (+7,9%).

(Rielaborazioni dati ANSA)

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