agricoltura-italia-aste-ribasso
ANSA/ EPA/SASCHA STEINBACH
Economia

Aste al doppio ribasso, ecco come i discount strozzano l'agricoltura italiana

L'associazione Terra! Onlus e la Flai-Cgil lanciano l'allarme sulla speculazione nel mondo agricolo, oltre 400 mila i lavoratori sfruttati

Dopo la strage di Foggia il mondo dell'agricoltura italiana si ribella allo sfruttamento dei lavoratori e al sistema delle aste on line al doppio ribasso, speculazione per abbassare il costo dei prodotti agricoli. Un allarme che riguarda oltre 400 mila lavoratori, sfruttati dalle pratiche commerciali sleali che fanno il gioco delle grandi aziende di distribuzione.

Abbassare i costi di produzione per diminuire quelli di vendita, una pratica che fomenta l'uso di pesticidi e prodotti chimici. ''Occorre spezzare la catena dello sfruttamento che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all'industria fino alle campagne dove i prodotti agricoli pagati sottocosto pochi centesimi spingono le imprese oneste a chiudere e a lasciare spazio all'illegalità" ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

Sull'argomento si è pronunciato anche Massimo Forino, direttore di Assolatte “Questo sistema di vendita stressa tutti gli anelli dell’agroalimentare e va ben oltre la normale e sana concorrenza. La mancanza di trasparenza e la logica con cui vengono organizzate queste aste serve a scatenare una guerra dei prezzi al ribasso che si ripercuote su tutti: dal produttore al lavoratore e danneggia anche il consumatore, attratto dallo specchietto delle allodole di un prezzo che non rende giustizia agli sforzi e all’impegno di chi fa della qualità e della sicurezza alimentare il proprio codice di condotta.

Aste on line al doppio ribasso: come funzionano

Le grandi aziende di distribuzione chiedono agli agricoltori un'offerta di vendita per i prodotti agricoli dopodichè, raccolte le proposte, viene indetta una seconda gara che usa come base di partenza l'offerta più bassa. Tra le aziende agricole si scatena così una gara per abbassare i costi di produzione, direzione che incide sulla qualità dei prodotti aumentando lo sfruttamento dei lavoratori.

L'asta di Eurospin

L'associazione Terra! Onlus e la Flai-Cgil hanno fornito un esempio pratico di asta al doppio ribasso. Eurospin, rete di distribuzione con oltre 1000 punti vendita in Italia, ha effettuato un'asta al doppio ribasso per una grande partita di bottiglie di pomodoro. A vincere è stato un gruppo che ha offerto un prezzo di 31,5 centesimi per ogni bottiglia di passata. Altre tre aziende hanno vinto un'altra commessa, riguardante bottiglie di pelati vendute a 21,5 centesimi l'una. Eurospin si è difesa spiegando che "bisogna fare gli interessi del consumatore".

Gli schiavi dell'agricoltura

Il mercato dell'agricoltura in Italia ha numeri da brivido, storie di caporalato che riguardano oltre 400 mila lavoratori. Secondo il rapporto "Agromafie e Caporalato" sono centinaia di migliaia i braccianti che subiscono forme di ricatto lavorativo e lavorano in condizioni drammatiche. Si parla di turni da 8-12 ore al giorno per una paga media di circa 3 euro l'ora. Alla paga vanno detratte le tasse imposte dai caporali: si va dai 5 euro per il trasporto sul posto di lavoro, ai 3,5 euro per ogni panino e agli 1,5 euro per ogni bottiglia d'acqua consumata. Un fenomeno di sfuttamento che costa caro all'erario: 420 milioni di euro l'anno in evasioni contributive.

L'esempio della Francia

Oltralpe le aste al doppio ribasso sono vietate per legge mentre nel nostro paese esiste solo un codice di autoregolamentazione che è stato sottoscritto da diverse grandi aziende, ma non da tutte.

Come reagire

Per contrastare il caporalato e le aste al ribasso stanno aumentando in tutta Italia le iniziative di giovani agricoltori che producono pomodori e vendono direttamente ai consumatori. Prodotti di qualità venduti a prezzi onesti (si va dai 70 centesimi ad 1 euro per bottiglia), esempio ideale di come lo sfruttamento degli agricoltori può essere combattuto con... l'agricoltura.

I più letti

avatar-icon

Matteo Politanò